martedì 30 novembre 2010

"24 diálogo por la vida" 4 dicembre 2010. La lotta della comunitá indigena Tzawata.

É giá quasi un mese che mi trovo in Ecuador e sto conoscendo le esperienze di alcune comunitá indigene in lotta. A Quito ho conosciuto il presidente della Conaie (Confederación de Nacionalidad Indígenas del Ecuador) Marlon Santi e alcuni compagni della organizzazione con i quali sono andato a Puyo, piccola cittá ai margini della regione amazzonica, da dove,poi, ho potuto recarmi in alcune comunitá indigene in lotta per differenti motivi (contro la devastazione ambientale provocata dallo sfruttamento delle miniere, del petrolio e deforestazione per il commercio di legname). Mi sono recato in ordine nella comunitá di "Rio Salomé", a 15 minuti di autobus da Puyo, nei pressi di Tarqui dove una parte del territorio si trova in occupazione (la gente da queste parti la chiama "invasión"), a Sarayacu, all´interno della selva amazzonica raggiungibile solo via fiume o con aerei turistici che funzionano (non sempre) da "navetta" per alcune delle 5 comunitá presenti nel territorio, a Tzawata presso il municipio di Capricho nella provincia di Napo a circa un´ora da Puyo in direzione di Tena e mentre sto scrivendo nella "Comuna di Salango" nella costa pacifica.
Incominceró a parlare della comunitá del popolo Ztawata la quale é in questo momento la piú esposta al conflitto sociale contro l´impresa mineraria canadese Merendon e contro la "Secretaria del Pueblo" come istituzione pubblica. In occasione della lotta che stanno affrontando la comunitá Tzawata, ora unita ad altre due comunitá che si trovano nei territori vicini (comunitá Ila e San Clemente), é stato indetto una giornata di mobilitazione e di festa per il 4 dicembre 2010 nella terra occupata (vedere http://ecuador.indymedia.org/es/2010/11/34431.shtml e http://www.conaie.org/component/content/article/4-noits4/296-8-meses-tomados-nuestra-tierratzawata-en-pie-de-lucha ). Il "Kuraka" (presidente, capo) della comunitá Ramiro Aguinda e il coordinatore dell´organizzazione giovanile Adelmo, in questa settimana faranno un "tour" delle radio locali e nazionali per pubblicizzare l´evento, nel quale parteciperanno molte delegazioni delle comunitá indigene di tutto l´Ecuador e le varie confederazioni come la Conaie. La compagnia canadese ha "aperto" una miniera a cielo aperto di oro provocando devastazione ambientale. In particolare deforestazione di un´area di almeno 100 ettari e bonifica di una laguna che rappresentava per la comunitá una delle fonti di sussitenza per la presenza di differenti tipi di pesce, inquinamento della terra (in questo momento non si puó coltivare in quell´area perché non cresce niente) e contaminazione delle acque che hanno provocato nel passato casi di patologie molto gravi per la presenza riscontrata di valori alti di tacce di cianuro, di piombo e di altre sostanze chimiche pericolose. Dopo l´inizio dell´occupazione e della lotta della comunitá Tzawata, la Merendon ha cercato di reagire pressando le autoritá, dalla quale ha ottenuto complicitá, con l´obbiettivo di far andare via la gente dalla terra, cercando, oltrettutto, di intimidirla bruciando e distruggendo le case in legno e tutto ció che era presente nel territorio. Sono 10 mesi che la comunitá vive questa lotta con la tensione di conseguenze gravi che possono accadere (fino ad ora non si sono verificati episodi gravi contro persone) per le minacce ricevute. Ció ha indotto la comunitá ad organizzare ronde di guardia in tre turni notturni, per assicurare protezioni alla terra occupata. In realtá poi non si tratta di terra occupata ma di una legittima pretesa di riappropriazione dei diritti ancestrali che la comunitá possiede su quella terra (627 ettari). La storia di questa terra é la storia delle comunitá indigene che sempre l´hanno abitata e l´hanno rispettata. Perció legittimamente la comunitá Tzawata protesta non solo contro lo sfruttamento minerario avvenuto precedentemente ma anche contro la vendita dei diritti di quella terra da parte della Merendon a favore della "Secretaria del Pueblo"(Ció mi é stato detto dal "Kuraka" della comunitá che ha aggiunto che l´organismo pubblico della "Secretaria del Pueblo" é disposta a vendere la terra alla comunitá ma per un valore di 650 dollari per ettaro! Piú di 400.000 dollari per il totale dei 627 ettari!). Dunque la Merendon non poteva vendere la terra che non le appartiene e la "Secretaria del Pueblo" non puó comprarla e esercitare diritti sopra di essa. Perció le tre comunitá congiunte (Tzawata, Ile, San Clemente, ci sarebbe una quarta comunitá ma non di indigeni originari che sono stanziati in un piccolo appezzamento del territorio, la comunitá di "Rio Anzu" che peró, proprio perché non originaria, sarebbe disposta a trattare per la comprovendita della terra) in questa settimana presenteranno una denuncia formale alle autoritá giudiziarie perché venga annullata la compravendita tra la Merendon e la "Secretaria del Pueblo" e sia restituita la terra ai legittimi proprietari, ossia la gente che lá ha sempre abitato. Attraverso l´ufficio legale della Conaie si procederá ad avanzare nella lotta per legittimare la posizione delle comunitá rispetto alla terra che stanno occupando.
In questo senso é stato molto importante il sostegno ricevuto dalle altre comunitá indigene ecuadoriane della serra, della costa e dell´oriente che in piú occasioni hanno mostrato la loro solidarietá e il loro contributo attraverso "Mingas" (lavori collettivi) per costruire e ricostruire le case e le strutture in questo momento presenti nella terra occupata.
L´evento del 4 dicembre rappresenta un momento importante anche nel senso di fortificare questa solidarietá in un momento cruciale della lotta. Un evento che perció diventerá non solo un momento di dibattito e di proclamazioni di intenti ma anche di festa. L´organizzazione giovanile sta preparando momenti e spazi per musica, ballo e tradizioni della comunitá, una giornata, quindi, che si preannuncia molto interessante, sperando nella presenza di molta gente anche non indigena.
Nei prossimi post continueró a parlare di questa e delle altre comunitá che ho conosciuto.

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