domenica 23 gennaio 2011

La "Comuna de Salango".


La "Comune di Salango" mostrata in un piú ampio contesto che comprende alcuni luoghi del parco della Machalilla, attraverso una rassegna sintetizzata di fotografie.



La "Isla de la Plata" nel Parco de la "Machalilla", chiamata "Las Galapalagos" dei poveri.

Nelle foto seguenti alcune specie volatili e marine presenti nell´isola oltre a quelle umane occasionali come "Valerinho" non in periodo di riproduzione ...o forse si !!


































La faccia del leone che spunta dallla roccia!











































































































Spiaggia di Salango, in fondo si vede la piccola isola omonima.





L´attivitá di pesca rimane la principale, se non quasi la unica, fonte di sussistenza della comunitá. Negli ultimi anni si sta sviluppando il "turismo responsabile e ecologico", attraverso il "Centro Turistico Comunitario Salango".










Nella foto si intravede la fabbrica di farina di pesce "Polar", lasciata costruire sopra un sito archologico di fondamentale importanza.












Valerinho nella spiaggia ha appena visto i tubi dove la fabbrica scarica i residui della lavorazione. Oggi dicono che stanno usando tecnologie nuove per non inquinare, ma secondo gli esperti la fabbria continua ad inquinare le acque causando notevoli problemi ai pescatori locali.














Isola di Salango nel fondo della foto.














Panorama della spiaggia.















La fabbrica "Polar" in tutto il suo mostruoso aspetto!

















Bellissimi colori delle roccia marine in fondo alla spiaggia. Questa zona era molto famosa per la lavorazione dello "Spondylus", conchiglie di varie dimensioni e colori.






























Le foto di seguito sono scattate nel museo del Centro Turistico Comunitario Salango.


Le foto mostrano anche una sintesi delle varie epoche di sviluppo della comunitá locale, la cui origine risale al 3000 a.C.





















































































































































































I lavori di scavo che portarono alla luce la testimonianza di una continuitá di civiltá abitanti questi territori, con notevoli produzioni, in particolare, di oggetti artigianali.










I diritti di proprietá su questa area possedevano giá ad un impresa che cominciava a costruire la fabbrica di farina di pesce precedentemente citata. Non solo non si é bloccata la costruzione per favorire al contrario l´ampliamento della zona archeologica, data l´importanza dei ritrovamenti, anzi il proseguimento dei lavori ha coperto tutta l´area archeologica visibile nella foto.



Le foto di seguito mostrano le strutture del Cento Comunitario ...




























































Le foto di seguito mostrano la spiaggia e il lungo mare di Puerto Lopez, a cittadini piú prossima a la "Comuna di Salango".





































































































































La "Comune di Salango" é una piccola comunitá situata sulla costa pacifica ecuadoriana, nella provincia di "Manabí", di fronte all´omonima isola (molto piccola) a pochi km da Puerto Lopez. Insieme all´isola de la Plata, Puerto Cayo e una limitata area di foresta tropicale, formano il parco de la Machalilla, celebre area di pellegrinaggio di turisti, naturalisti e studiosi che si recano lá per avvistare e studiare il comportamento delle balene nel periodo di riproduzione (da giugno a ottobre), di specie volatili rare come quelle che si trovano nella "Isla de la Plata" (a solo 45 minuti di motoscafo dalla costa), come il "piquero de la patas azules" e "de la patas rojas" e specie marine come le gigantesche tartarughe. La "Isla de la Plata" é chiamata "Las Galapalagos" dei poveri perché piccola e perché molto piú accessibile economicamente.

Salango si é sviluppato come villaggio di pescatori e tutt´ora mantiene questa caratteristica. Negli ultimi decenni, peró, ha dovuto lottare contro le minacce della trasformazione
dell´ecosistema da parte di un impenditore svizzero, tale Patrick Bredthauer, contro
l´inquinamento prodotto da un´impresa di farina di pesce, inspiegabilmente situata in un tratto di spiaggia sopra un importantissimo sito archeologico e conseguentemente per la salvaguardia del patrimonio culturale di questo territorio (comprendendo sicuramente tutto il parco della Machalilla).
Partendo dalla prima minaccia, sicuramente si puó consultare il sito di YaBasta di Padova che con la Comuna de Salango ha implementato un progetto di una radio comunitaria. In breve un imprenditore svizzero di nome Patrick Bredthauer arrivó in Ecuador circa 30 anni fa, iniziando ad investire soldi in diversi settori economici e diventando in breve tempo una delle persone piú ricche di Ecuador, lasciando non pochi dubbi sulle modalitá con cui ha conseguito affermarsi in tale misura. Sembrerebbe che si sia sempre steso un velo per nascondere le attivitá di questo personaggio in Ecuador, si parla anche delle sue origini ideologiche non certo ancorate a tradizioni e pratiche democratiche, piuttosto a nostalgie di grandezze teutoniche.
Tra i suoi incarichi piú significativi si puó citare la presidenza della "Cemento Nacional" che naturalmente produce cemento ed era una delle piú profittevole a livello nazionale, almeno fino a quando egli assunse l´incarico e dopo poco non fu destituito per negligenza e trascuratezza nel suo operato. Con le mani in pasta a molteplici attivitá, il Berlusconi svizzero non era molto propenso a recarsi nella impresa di cemento sopra citata , dimenticandosi di partecipare ai consigli di amministrazione e tastare il grado di sviluppo dell´azienda. Sfortunatamente per lui la buona sorte non ha voluto che le cose andassero bene malgrado la sua costante assenza dal timone di comando. Cosí l´irritazione sempre piú avvertita dagli azionisti dell´impresa, si trasformó in una sorta di "cemento armato" per fare muro contro l´elvetico rampante. Il problema é che, come tutti i rampanti che non lasciano niente al caso per poter imporre il loro marchio di impresa, si era giá assicurato un buon pacchetto di azioni dell´importante azienda in questione, comprandosi, anch´essa non é una novitá, azionisti e autoritá ufficiali. Nel caso della polizia sembrerebbe che elargiva terreni agli ufficiali per avere i loro favori, mentre nei piani alti della politica, i pacchetti regalo avevano ben altra misura. Daltronde i compensi devono essere considerati in base ai diversi livelli di responsabilitá! Mentre attraverso la creazione di fondazioni, anch´essa non é un a novitá, allegeriva e non poco il suo fardello impositivo. Naturalmente i soldi destinati per le fondazioni rappresentavano in buona sostanza evasione fiscale nel momento in cui si riducevano consistentemente rispetto all´ammontare iniziale dichiarato. Insomma piú che di fondazioni si puó parlare di sottrazioni, ma un´associazione che necessita di fondi per sopravvivere certo non va a lamentarsi se inveve di 100 le arriva 20. Como si dice "tutto fa brodo" e "in tempo di vacche magre" é meglio accontentarsi. Effetti perversi del sistema, dai quali certo non si defilano nemmeno molte ONG abituate a strapagare alcuni funzionari (casi in cui semplici cooperanti guadagnano 20 mila dollari o euro al mese non fa differenza! e chissá quanto possono guadagnare esponenti con ben piú importanza!), mentre per i destinatari ben poco, in termini di progetti sociali, culturali e economici (Nella comunitá di Sarayacu il dottor mi ha raccontato che una cooperante di una ONG con una qualifica professionale di infermiera guadagnava 12 mila dollari al mese a fronte dei 25 mila dollari annuali destinati dalla ONG al progetto per la comunitá, mentre il dottore stesso guadagna 300 dolari al mese! Se questa é cooperazione c´é da preoccuparsi seriamente! Sicuramente é un tema che andrebbe affrontato molto seriamente) .
Le briciole concesse dal generoso imprenditore elvetico sono la legittima controparte di un piatto ben piú sostanzioso che egli, a forza o a ragione, sotraeva e sotrae alle casse pubbliche.
Un´altra delle sue trasparenti imprese é la "Mammut Andino" che opera nel servizio dei trasporti per materiali di costruzioni, giusta associazione con l´impresa di cemento. Necessita sicuramente abbattere i costi di trasporto!
Ma lo svizzero non si voleva fermare certo solo ai settori delle costruzioni, dei trasporti e delle fondazioni. Cosí percependo la possibilitá di forti lucri investendo in un certo tipo di turismo elitario, ha tentato di accaparrarsi, forse nemmeno pensando di comprarlo, il territorio di Salango nel parco della Machalilla e mandare progetti al "Ministero de la Vivienda" ecuadoriano, sollecitandolo insistentemente ad un´approvazione rapida.
Il primo progetto fu mandato quando Lucio Gutierrez era presidente dell´Ecuador (2003-2005), simbolico per un personaggio costretto solo dopo due anni ad andare in esilio accusato di corruzione. Il progetto implicava un investimento di 100 milioni di dollari comprendendo tutta
l´area di Salango (2536 ettari).
Astutamente l´imprenditore presentó il progetto come investimento a "fine sociale" cercando di azionare i meccanismi di esproprio della terra a fine pubblico. Un fine pubblico che poi si sarebbe trasformato in un "fine privato" dato che la struttura turisitica sarebbe dovuta essere meta di lusso per facoltose persone.
Il ministro competente peró ignoró il progetto e non presentó la proposta al presidente della repubblica per approvare un provvedimento di espoprio nei confronti della gente di Salango.
In realtá questa area dell´Ecuador ha giá una funzione sociale, o meglio culturale di fondamentale importanza costituita dai 5000 anni di storia che hanno lasciato tracce rilevanti e resti che per la stragrande maggioranza devono essere ancora riportati alla luce. Salango e il parco della Machalilla sono, quindi, luoghi di rilevanza storica per il paese e dunque dovrebbero essere protetti e tutelati. Giá si sono recati molti studiosi e studenti per lavorare agli scavi come quelli della FAU (Florida Atlantic University) che vanno a Salango nel mese di luglio a compiere scavi e catalogare i pezzi ritrovati. Studenti della famosa universitá di Yale in Inghilterra andarono lá 15 anni fa, ma dopo non conseguirono ottenere piú finanziamenti per proseguire il progetto. Problema che generalmente é comune a molte altre universitá interessate a sviluppare progetti in quel territorio, come universitá di Francia, Stati Uniti e naturalmente di Ecuador.
Ritornando alla lotta contro l´imprenditore elvetico, naturalmente il problema non era costituito solo da lui. Alcune persone della Comuna, in un primo momento, volevano la scrittura legale della terra in maniera tale da superare quell´empasse costituito dall´indivisibilitá collettiva di essa (diritto sancito anche dalla Costituzione ecuadoriana). Insomma ogni famiglia é padrona del suo appezzamento di terra ma non puó venderla o ipotecarla ad altri soggetti esterni alla Comuna.
Il momento di maggior crisi fu proprio agli inizi del 2003 quando Bredthauer non era conosciuto bene e i suoi progetti potevano apparire come chimere a piú che un´ illusa persona di quelle zone, tanto che i dirigenti di quel periodo approvarono la vendita di una parte del territorio. In questo momento c´é un´istanza legale aperta per annullare il contratto che cedeva i diritti di proprietá di 34 ettari di terra, tra cui una parte costituisce un passaggio naturale, una tratto di spiaggia e roccie, per la Comune.
I dirigenti furono rapidamente destituiti nel 2003 e venne presentato alla Corte Costituzionale una denuncia per un vizio di illegittimitá rispetto alla cessione dei diritti di proprietá mentre la Comuna fu ri-organizzata completamente. La consapevolezza delle persone aumentó rapidamente e quasi piú nessuno era ed é piú disposto a svendere la sua terra anche potesse farlo (Bredthauer compió azioni anche individuali con gli abitanti per assicurarsi la loro terra, il meccanismo era che egli comprava, ad esempio, 1 ettaro di terra e poi si impossessava di altri 5 o 6 intorno indebitamente, assoldando, poi, guardie private armate per assicurare che nessuno ci entrasse).
Fu strutturata in maniera da garantire piú controllo e trasparenza rispetto all´operato della dirigenza. Naturalmente l´organo fondamentale é l´Assemblea dove si decidono le questioni fondamentali e straordinarie.
Il "Consejo de Gobierno de la Comuna" con un presidente e un vice presidente, dirigenti del "Fortalecimento", "del Territorio", "de las Financias" e "de las Mujeres".
Le commissioni fanno un lavoro specifico come quella della terra, del turismo e delle comunicazioni, sviluppando e gestendo i propri ambiti. La procedura prevede che le commissioni presentino progetti al Consiglio di Governo che conseguentemente lo sottopone all´Assemblea dopo averlo analizzato ed eventualmente in parte corretto, modificato o aggiunto nuove parti. Per certi progetti di minor impatto la prassi consolidata prevede l´entrata in vigore senza sottoposizione all´Assemblea. L´Assemblea Ordinaria si riunisce sempre l´ultima domenica del mese, mentre quella straordinaria viene proclamata dal Consiglio di Governo nei casi speciali.
Fu riformato anche lo statuto giuridico nel 2004. Antecedentemente esisteva una "Ley de la Comuna" che peró lasciava molti ambiti incerti sulla garanzia giuridica sopra la terra e burocratizzava e influenzava alcune pratiche istituzionali come, ad esempio, quella della partecipazione obbligatoria del ministero dell´agricoltura all´elezioni dei dirigenti (in genere dirigendo le elezioni verso persone gradite). Il ministero dell agricoltura fondó un organismo la CODEMPE (Consejo de Desarrollo de las Nacionalidades y Pueblos de Ecuador) che assunse un profilo piú di controllo che di intervento diretto nella gestione delle pratiche comunitarie.
La Comuna non ha una struttura organizzativa collettiva, tranne per la tutela sopra
l´indivisibilitá della terra, ogni famiglia si comporta come soggetto autonomo. Solo in determinati casi si organizzano "Mingas" per necessitá comuni, ad esempio per la raccolta della spazzatura, opere di manutenzione delle strutture ed altro ancora. Non ci sono contributi economici fissi per creare una cassa comune, ció dovuto anche dal fatto che il livello di reddito é molto basso e le famiglie sono dipendenti, in grande misura, dall´attivitá di pesca. Nel periodo in cui io sono stato lá c´era una minga per ricostruire un tetto di un edificio dove é presente un laboratorio artigianale.
Per i servizi di luce, gas e acqua ognuno provvede per se stesso mentre le altre attivitá economiche in parte sono il commercio e il turismo. In particolare quest´ultimo sta crescendo anche per il lavoro svolto in questi ultimi anni rispetto alla dimensione ecologica e di difesa comunitaria. La divulgazione in internet ha, poi, sicuramente permesso una maggiore visibilitá.
Ci sono 2 stagioni in Ecuador che non coincidono con il nostro inverno e la nostra estate. Non ci sono sostanziali differenze di temperature ma piuttosto quelle dovute alla pioggia. La "Garua" tra dicembre ed aprile/maggio, ossia il cielo coperto e la stagione delle pioggie e da maggio/giugno a settembre, la stagione secca.
La Comune aderisce alla CONAICE (Confederación de las Nacionalidades Indígenas de la Costa Ecuadoriana) e conseguentemente alla CONAIE, rispettando la volontá di non dialogare con il Governo di Correa tacciato di non rispettare quei diritti costituzionali approvati nel 2008.
L´ex presidente della CONAIE Luis Maca venne a visitare la Comuna nel 2007 in un periodo di maggiore conflittualitá, mentre i dirigenti della CONAICE vengono frequentemente anche per fare seminari, laboratori e quant´altro approffitando dello splendido luogo e delle strutture presenti nella Comune. Una delle strutture é rappresentata anche da una radio comunitaria, un progetto finanziato dall´Associazione italiana YaBasta (sezione di Padova) per un ammontare di 50 mila euro.
Un progetto piú generale che comprende anche altre tre comunitá della zona, "Las Tunas, Aguablanca e Pital" é stato implementato dall´agenzia spagnola di cooperazione internazionale e sviluppo (AECID) che ha destinato alle 4 comunitá negli ultimi 3 anni 150 mila dollari.


La seconda questione é costituita dalla presenza dell´impresa di farina di pesce, la Pesquera Polar S.A., dall´inquinamento che esso ha prodotto e continua a produrre e dal fatto che é situata sopra un sito archeologica.
Negli ultimi anni la ONG ECOLEX ha attivato, su richiesta della Comuna, i suoi organismi per cercare di mandare via la fabbrica dalla spiaggia in cui é situata.
In particolare la situazione era, fino a pochi anni fa, assai grave per l´inquinamento delle acque marine e l´emissione di gas di scarico che procurarono diverse affezioni e patologie piuttosto gravi. Mentre una moria di pesci che si verificó allarmó notevolmente la gente della Comuna rispetto alle minacce della propria attivitá di sussistenza.
L´impresa é presente da 35 anni e ha goduto della omertá e della complicitá dei livelli di governo provinciali e federali.
Solo negli ultimi anni con una progressiva pressione delle autoritá che sono arrivate anche a sanzionare l´impresa (20 mila dollari), si é riusciti ad ottenere un miglioramento che per i tecnici non é ancora sufficiente per garantire standard di qualitá normali dell´acqua e dell´aria.
Una rilevazione sopra la contaminazione é stata effettuata nel 2008, rilevando appunto un miglioramento ma non ancora sufficiente.
Una delle complicazioni per affrontare il problema da parte della Comune, é che nell´impresa lavoravano e lavorano alcuni abitanti della Comune, anche se in misura molto limitata (circa 20 lavoratori su 200). Dunque il Consiglio di Governo non presentó una denuncia della Comuna di Salango ma sollecitó gli abitanti a procedere individualmente o associandosi. Fu per questo motivo che le denuncie iniziarono molto tardi rispetto all´attivitá inquinante dell´impresa.
La posizione delicata della Comune decise di non pregiudicare il posto di lavoro di quegli abitanti che altrimenti avrebbero potuto determinare una lotta interna, fratricida.
Anche lo statuto della Comune prevede l´esercizio dei diritti collegati alla difesa del proprio ambiente e della natura, dunque sempre piú abitanti hanno denunciato la Polar, oltretutto situata, come giá ricordato, in un sito archeologico importantissimo, lasciando insoluta la domanda su come si sia potuto permettere e si continua a permettere che un´impresa di farina di pesce copra 5000 anni di storia ecuadoriana.
Quando ci sono rilevante interessi pubblici, gli stati in genere non provvedono a esproriare? perché in questo caso non é avvenuto ? Forse perché si tratta di gente economicamente forte?

(Sulla situazione di Salango da vedere il servizio giornalistico di una televisione locale scaricato su youtube http://www.youtube.com/watch?v=GDAXr4dEKuY ).






































































































































































































































































































































































































giovedì 20 gennaio 2011

Tsawata




"24 dialogo por la vida", evento del 4 dicembre 2010 nel territorio occupato della comunitá di Tsawata.









Ultimi preparativi per l´assemblea. In basso membri della "Comuna Amazonica" stanno dipingendo uno striscione. http://comunamazonica.blogspot.com/

















Membri della comunitá, alla destra di Valerinho il "Kuraka" della comunitá, poi un membro della CONAIE e del Movimento Giovanile della comunitá. Il sacco che tengo in mano é un arnese del lavoro !








Pausa dei lavori per la costruzione dello spazio assembleare.







Generalmente le donne si radunano con le donne e gli uomini con gli uomini, ma durante i lavori no, tutti partecipano, anche le donne con i neonati in collo, con la tipica imbracatura tipica che si pone intorno al busto.









"Minga" per la costruzione dello spazio assembleare.










Carico di arena per neutralizzare il suolo pantanoso nello spazio assembleare. Il carico sembra leggero ma vi assicuro che era puttosto pesante. Oltre all´arena c´erano molti pietre e lo si portava ad una distanza di 100 mt circa. Valerinho rimembrava i tempi della "Traslochi del sole"!.











Potatura dell´erbaccia e livellatura del suolo con l´arena e le pietre. Valerinho al lavoro.












Una casa in territorio occupata di una persona della comunitá. La comunitá é stanziata sulla vetta della montagna di fronte al territorio in occupazione.













Case in territorio occupato.













Lavori di costruzione della capanna per le assemblee comunitaria in vista dell´evento del 4 di dicembre 2010. "Minga" o lavoro collettivo tra le diverse famigle e/o comunitá.
















Particolare dei lavori
















Entrata al territorio occupato. La strada sterrata é pubblica mentre il territorio appartiene alla gente che sempre hanno lo hanno abitato. Molto vicino alla strada sta situato un fiume e l´annesso ponte per attraversarlo. Il territorio occupato non ha luce elettrica e la notte si organizzano guardie.





























"La terra non si vende Tzawata é sul piede di guerra" e "Con la forza dei nostri antenati Tzawata non si arrende alla lotta per la sua terra"





Ponte che collega la comunitá con il sentiero che porta alla strada provinciale.








































Capanne costruite in territorio occupato.
Area occupata dalla comunitá con le varie capanne adibite alle distinte attivitá della vita comunitaria.
"Difendo il territorio e l´ambiente, fuori la miniera Tzawata é presente"





















Alloggio di Valerinho in territorio occupato.





La comunitá di Tzawata di origine Kichwa é situata nella provincia di Napo, nel territorio del comune di Capriccio, a circa un´ora di bus da Puyo.
Stanziata sulla sommitá di una montagna in appena 2 ettari di terra, 240 persone, circa 27 famigle,vivono delle attivitá tradizionali di sussistenza, coltivazione e pesca in particolare, seguendo le orme dei propri antenati in particolare per il rispetto della natura considerata sacra.
La comunitá professa la religione cattolica e tutti si sposano con rito cattolico.
La comunitá rivendica da 1 anno circa, diritti ancestrali sopra la terra stanziata nella valle sottostante la montagna, delimitata dal fiume Ansu, circa 627 ettari che sono stati indebitamente concessi a due imprese che si sono succedute, la Hunton che sfruttava il suolo per alimentare il mercato di prodotti agricoli (per 3 anni) e la Merendon che, succeduta alla Hunton, é un´impresa di sfruttamento minerario (7 anni). Il territorio in questione é sfruttato per l´oro. Se la prima, naturalmente, non determinava inquinamento e devastazione come l´attivitá dell´impresa canadese, generava altri tipi di problema relativi ai diritti di proprietá sul suolo (entrambe le aziende non sono mai stati provviste di scritture legali per lo sfruttamento di esso) e alla mancanza di protezione sindacale dei lavoratori (i lavoratori della miniera non erano assicurati e guadagnavano una miseria 180 dollari al mese).
La comunitá di Tzawata decise l´anno passato attraverso un´Assemblea di occupare la "finca" di Carlos Sevilla (anticamente il proprietario di questi luoghi, o meglio, colui che si avveleva del diritto di esercitare il ruolo di padrone anche, come il Kuraka mi ha spiegato, anche di tenere come schiavi gli antenati di questa gente).
Anteriormente in questi luoghi si coltivava platano, yuca e mais, i prodotti tipici della alimentazione locale. Con l´arrivo delle aziende sopra citate la situazione peggioró notevolmente. Alle prime resistenze indigene incominciarano a bruciare case e distruggere le coltivazioni per cambiare la destinazione economica di queste terre e devastare il suolo con miniere a cielo aperto. Cosí gli abitanti di Tsawata iniziarono a trasferirsi lá in occupazione. Naturalmente ció generó tensioni in particolare, quando arrivo la Merendon con le autoritá locali, che, per non sbagliarsi, si sono schierate con la impresa canadiense, abile a amicarsi i favori di alcuni esponenti politici locali.
In particolare ci sono stati durante questo primo anno di resistenza tre momenti di tensioni distinte, due tra la comunitá e dirigenti della Merendon scortati da un nutrito battaglione di polizia che voleva intervenire per mandare via la gente della comunitá e i compagni delle altre comunitá dell´Ecuador intervenuti in solidarietá. L´altro una sospetta entrata di un battaglione di militare alla fine di novembre 2010.
Tutte le federazioni indigene ecuadoriane appoggiano la lotta della comunitá di Tzawata, aiutando con risorse economiche, alimenti e altro ancora.
La procura legale é affidata a Manuel Morrocho, avvocato della Conaie e Manuel Paredes, avvocato locale, naturalmente con l´appoggio delle federazioni indigene locali come la Conakino della provincia di Napo e un ruolo importante della "Comune Amazonica", che sta costantemente a fianco della comunitá. La "Comune Amazonica" é una organizzazione di giovani delle province amazoniche ecuadoriane con sede in Quito e hanno preparato, insieme all´ufficio legale della Conaie, una denuncia formale contro le autoritá pubbliche e la Merendon, in quanto i 627 ettari non potevano essere venduti, appunto, perché la Merendon non aveva nessuna scrittura legale in suo possesso e la proprietá originaria é della comunitá.
In una breve sintesi Manuel Paredes viene a sapere che la compagnia Merendon avrebbe venduto i diritti di proprietá sulla terra alla "Secreteria del Pueblo" (come giá avevo scritto
nell´altro report su Tzawata), organo pubblico, scavalcando le rivendicazioni ancestrali indigene. La terra sarebbe diventata pubblica, ció giustificherebbe qualsiasi tipo di compravendita che fosse stata instaurata con l´istituzione preposta alla sua gestione. Naturalmente le autoritá si oppongono alla lotta della comunitá in quanto non giustificata con la legittima appartenenza formale di quei diritti. Insomma i diritti ancestrali sulla terra della comunitá indigena sarebbero inesistenti per la mancanza di una carta legale mentre quella della Merendon pienamente legittimati malgrado la mancanza di una scrittura legale!
La "Secretaria del Pueblo" vorrebbe vendere la terra a 650 dollari per ettaro!
La lotta legale é in pieno svolgimento, una lotta che va al di lá del valore fondamentale della giustizia. C´é la necessitá di salvaguardare una terra che era stata contaminata in maniera pesante dalle attivitá di estrazione mineraria. L´ingegnere Zurita é l´intermediario della compravendita tra la compagnia canadese e le autoritá pubbliche (l´ingegnere vive in Capriccio!).

La comunitá necessita di strutture e attrezzature e progetti di finanziamento per sviluppare un turismo ecologico, in un luogo veramente splendido dove si potrebbero organizzare decisamente molte attivitá a contatto con la natura.
Alcuni vecchi non parlano il castigliano mentre, alcuni bambini non parlano quasi il Kichwa, segno dei tempi che peró queste comunitá non trascurano, specialmente in relazione alla legge che protegge l´educazione bilingue. C´e´una scuola nella comunitá per i cicli di studio primari.
Non c´é una struttura sanitaria (pronto soccorso, ospedale o altro), né un medico che possa attendere le esigenze delle persone.
A differenza di altre comunitá, il lavoro é collettivo, i prodotti della terra si raccolgono e si vendono non individualmente, i introiti che si generano determinano una cassa comune e spesi secondo i bisogni della comunitá. Gli introiti sono molto pochi, il mais (un quintale di mais si vende a 7 dollari e si puó produrre circa 150 quintali di mais all´anno). Un altro introito é rappresentato dall´attivitá di pulizia che la gente della comunitá fa in alcuni terreni privati fuori dalla comunitá, un´attivitá che puó fruttare 80 dollari (possono essere tra le 20 e le persone che puliscono per quella cifra).e dai terreni occupati o da rare attivitá come operaio o quant´altro quando si fanno opere di costruzione pubblica. Lavori temporanei L´attivitá artigianale si é fermata per causa dell´occupazione che assorbe molto tempo e energie. Infine l´oro presente nelle acque, estratto peró senza inquinamento ma con una "batéia" nei fiumicciatoli del territorio (l´estrazione é molto ridotta, l´oro si vende poi ad un massimo di 35 dollari il grammo)
Nel territorio occupato (100 ettari circa) non cresce piú niente per l´inquinamento del suolo e ilo dissesto del territorio (una piccola laguna é scomparsa per l´esigenza di acqua della impresa).
Mentre si occupa si cerca di riforestare con alberi come lo "Yutus" (non é buono per le capanne), di tamburo (riconoscibile per i fiori gialli e adatto per costruire), il chundio (anch´esso adatto) e il cedro, ottimo per la solidezza che tiene.
L´idea della comunitá e fare anche un progetto di villaggio turistico ecologico, attraverso una ventina di capanne lungo le rive del fiume e una serie di attivitá che permettano di conoscere e consolidare i valori della conservazione della natura.
Il medesimo progetto era stato elaborato dal sindaco di Capricio, che, per giustificare
l´appropriazione indebita della terra, dice che un progetto di salvaguardia ambientale é molto importante anche se proprio durante la sua giunta sono stati concessi alla Merendon tutte le prerogative per devastare l´ambiente.
Naturalmente il municipio nega qualsiasi aiuto alla comunitá mentre il sindaco del vicino municipio di Santa Clara, che precedentemente era stato sindaco anche di Capriccio, solidarizza con la lotta appoggiandola con azioni concrete nei confronti di Tzawata, dando aiuti materiali (in particolare, in piú di un occasione mette a disposizione della comunitá, mezzi di trasporto fondamentali per le persone che lá abitano e tecnici.
La gente di capriccio non solidarizza con la comunitá, anzi, c´é una ostilitá che nasce dalla visioni di opportunitá che questa gente crede di ottenere con lo sfruttamento minerario.
Quando passano eventi di tensione la solidarietá delle altre comunitá e´sempre immediata. Conakino racchiude 140 comunitá differenti, quando succedono avvenimenti come sopra, ogni comunitá manda 5 persone nei luoghi dove c´é bisogno. La comunitá di Sarayaku é venuta qua per una "minga" e costruire uno spazio comune dove svolgere assemblee o alto.
Il processo di consolidamento solidario tra le comunitá e´una prerogativa fondamentale per la continuazione della lotta.
L´organizzazione dell´accampamento si é fatta piú efficace con i gruppi organizzati per temi, la sicurezza, la produttivitá e altro ancora.
La sicurezza prevede ronde di guardia dal calare del sole al suo sorgere.
Non sono intervenute fino ad ora molte organizzazioni straniere in difesa della comunitá di tzawata, un´attivista inglese, delegata della Conaie, una ragazza estatunitense, anch´essa delegata per la Conaie.
La lotta continua e Tsawata resiste, vuole dare un futuro di prosperitá a queste terre e lo si puó fare solo facendole vivere. Come non dargli ragione?