giovedì 18 novembre 2010

Belem e la mitica casa di Philipe

Da sinistra a destra Veudo da Castanhal do Pará, Philipe da Belém do Pará e Valerinho da Monsummano Terme "da" toscana.
Messaggio dell`artista Philipe Castro il primo giorno nella sua casa di belém.
Disegno per un tatuaggio che Philipe fece nel passato con un messaggio significativo:" Apprendere a vivere insieme come fratelli per non morire come idioti". Il foglio è attaccato in una delle parete della sua casa.Interno della casa, Valerinho nella terrazzina mentre osserva chissà che ! o chi!Interno della casa. In fondo l`attrezzatura che Philipe utilizza per fare tatuaggi.Interno della casa. Si puó notare il "guscio sofà" ricavato da una cabina telefonica e il materasso nell`altra stanza, dove Valerinho dormiva.Philipe e Valerinho in una session domestica.
La stessa session ma senza la testa!
Philipe al lavoro nello studio musicale, autore degli affreschi murali.
Valerinho compie un sopralluogo nello studio musicale!
Particolare dell`affresco murale con la presenza di un mixer non di ultima generazione!
Posizionamento delle casse acustiche negli angoli della sala a lavori ultimati.
Locale musicale di Belém con musicista di grande qualitá. Valerinho con Nery.

Particolare del locale con la simpatica riproduzione caricatoriale di un gruppo musicale che suona in una terrazzina.
Il mio arrivo a Belém do Pará ha avuto fin dall`inizio sorti favorevoli. Ho incontrato fin dal giorno seguente persone molto interessante come Nery, il produttore culturale, Severiano, il segretario del PCB (Partito Comunista Brasiliano) e Philipe Castro, artista stravagante e tatuatore di professione.
Ho già parlato di Nery e di Severiano, che hanno partecipato a questo blog anche con delle considerazioni sulle elezioni brasiliano come quelle di Nery e l`intervista più articolata sui temi della politica statale e nasionale da parte di Severiano.
Philipe Castro da Belém do Pará è un artista illuminato, stravagante ma creativo e lavoratore, difficile vederlo fermo, è un tipo che ha le idee chiare come lo dimostra l`arredamento della sua casa, completamente ricavato da materiali di riciclaggio e dalla sua creatività. Ma al tempo stesso folle personaggio "bohemiano" con la quale non potevo che non adattarmi a meraviglia! Già dal primo giorno ciò mi sembrava lampante, quando trasferendomi con i miei zaini alla sua casa, ho trovato un messaggio scritto su un foglio attaccato alla porta. Chiaramente ho scattato subito una foto che ho posto nel post (nella foto sopra le scritte in rosso sono il suo messaggio, in nero la mia risposta).
La casa dove alloggia non è sua, paga l`affitto, benchè chiaramente con ritardi considerevoli! La vita dell`artista a Belém non è molto profittevole ma il suo talento si articola in vari campi artistici, dalla pittura, alla professione di tatuatore con disegni originali, a artigiano del riciclaggio.
Tutto l`arredamento della casa è composto da materiali recuperati per la strada, nelle discariche e, come nel caso del sofà (nelle foto si vedono, sono quei "gusci enormi" dove sono posti dei cuscini), cabine dei telefoni pubblici! Così le ante delle porte e delle finestre, i mobili, i tavoli, le mensole fino anche ad alcuni soprammobili, sono oggetti cercati e trovati anche durante le sue uscite serali destinate solo al puro divertimento, e poi lavorati, trasformati e pitturati. Ad esempio una delle "poltrone" del sofá in "pura cabina telefonica", la trovammo una sera che eravamo andati a passare una serata insieme anche con un altro amico. Il suo occhio è sempre vigile nelle strade e nei luoghi della città che sembrerebbero inutili. Una filosofia che dovrebbe essere maggiormente abbracciata quella del riciclaggio e della creatività nel concepire i propri habitat.
tra le foto che ho posto ci sono anche quelle del lavoro che stava facendo nel periodo in cui alloggiavo nella sua casa. Un lavoro di pittura murale in una nuova sala musicale e di registrazione che una organizzazione stava facendo ad un centinaio di metri dalla sua casa. Il Picasso di Belém ha anche una propensione alla musica, suonando un poco le percussioni. Mentre l`amico Veudo da Castanhal(nella prima foto il primo a sinistra) , municipio a 2 ore da Belém, è un eccellente percussionista, anche lui ha alloggiato alcuni giorni nella casa, in particolare per i giorni di Cirio do Nazaré. Non sono dunque mancate le "session" musicali in giro per la città, la più esaltante delle quali una notte dentro un locale all`aperto dove si celebrava una festa di una comitiva di un seminario universitario. Alla "session" si sono aggiunti i componenti del gruppo musicale ufficiale dopo la loro performance nel palco del locale (nella prima foto il trio "desperados" la sera della session. Valerinho aveva con sé la sua clavietta, mentre Veudo e Philipe due "jambe" costruiti artigianalmente da Veudo (che anche li vende) . Come nella migliore tradizione brasiliana, si è creata come una "roda" dietro la quale la partecipazione dei "festaiuoli" si manifestava in canti, balli, battiti di mano "a tempo" e sorrisi ammiccanti !
Beh devo dire che ho passato un gran bel periodo a Belém, non solo per le attività che ho svolto di conoscenza del Parà e condivisioni delle esperienze sociali, ma anche per le persone interessanti che ho conosciuto, ognuna dedita ad un fermento culturale differente come Philipe ( e si suoi amici), Veudo, Nery (produttore culturale ma anche ottimo musicista della musica popolare brasiliana), Severiano (per la sua passione e dedizione politica), Mercedes, Ulisses e Charles del MST di cui ho scritto e scriverò, Roberta per i suoi studi di ricerca della storia Quilombolas, Lucio Flavio Pinto (benché l`ho conosciuto poco) e altri ancora.
Il giorno della partenza Philipe Castro da Belém do Pará mi ha dato in consegna un libro che si affrettato di leggere i giorni precedenti. Il libro "A Jangada" per il mio viaggio nel "Rio Amazonas", con la postilla di finirlo di leggere prima del mio arrivo a Iquitos e passarlo ad un altro viaggiatore del grande fiume. Così fu, nei prossimi post metterò anche la foto della consegna del libro.

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