venerdì 19 novembre 2010

Belém-Santarem-Juruti, prima tappa della traversata amazzonica.

La nave Nelio Correa, prima delle 5 in totale che ho preso per arrivare a Iquitos.






Santarem (fiume bicolore conme a Manaus.















Signori si parte! Il 12 di ottobre lascio Belém in direzione di Santarem ! Il viaggio in Amazzonia ha il suo inizio a bordo del battello Nelio Correa, sicuramente la nave più carina per come era strutturata e per come si mangiava (meglio sicuramente delle altre nel corso della traversata).
Navigare per un totale quasi di due settimane, escluso le soste, dall`alba al tramonto nel sistema fluviale più grande al mondo e su un hamaca dondolata dal vento, è sicuramente un`esperienza unica. È soprattutto una questione di energia, la forza della natura così dirompente scorre nelle arterie della regione amazzonica, una moltitudine di affluenti, sub-affluenti, ruscelli e ruscelletti che si incontrano e si dividono e danno linfa ad una vegetazione lussuriosa e con una biodiversità che non si incontra in nessun`altra parte del mondo (ed io sono capitato nella stagione secca!).
Uno spettacolo che va gustato senza fretta come sono i tempi delle "autostrade" amazzoniche, viverlo con le cadenze sublime del susseguirsi delle albe, dei giorni, dei tramonti e delle notti, che si adagiano lentamente uno dopo l`altro fino a farti arrivare al tuo destino. Sentendo gli umori che cambiano improvvisamente, con i temporali potenti e suggestivi che rompono la quiete del cielo.
E il silenzio che accompagna la vegetazione ininterrotta, le case delle genti indigene che abitano in perfettamente sintonia con la natura e il loro avvicinarsi alla nave con le loro canoe, agganciandosi in corsa alla nave e salendo a bordo per vendere prodotti naturali, o direttamente dalla loro canoa.
La bassa Amazzonia è meravigliosa, piena di frutti che non avevo mangiato prima e già a Belém e nelle varie comunitá ne avevo fatto delle belle "scorpacciate"! Altissimi e affascinanti alberi che germogliano nelle loro "alture" Il super vitaminico Açai, dal colore violaceo-nero, presente solo nel Parà e degustato con farina di mandioca (lo zucchero per chi vuole!), il delizioso cupuaçu, acerola, graviola con le loro provocazioni delle "pupille gustative", il succo di goiaba (già conosciuto e spesso "stracannato" durante i pasti a Rio de Janeiro) e poi ancora maracuja, caju, abacaxi (più o meno la nostra ananas), coco, banana, abacate (avocado), amendoim, morango e la fantastica castanha do Parà (castagne del Para) che ha un valore nutrizionale incredibile ed è veramente buona!
È difficile pensare di poter fare a meno di tutto ciò, è un paradiso di vita e di delizie, e non solo da mangiare. Scenari unici, i suoi alberi slanciati verso il cielo sembrano ballare quando il vento batte contro ad essi e le foglie gigantesche dei platani sono le loro "sottane" svolazzanti! Il ballo della natura con i suoi colori intensi che si susseguono nei diversi momenti della giornata e ti offrono una tregua dalle corse quotidiane che in questi momenti ritieni del tutto insensate. È una riconcilazione con la vita!
Purtroppo tutto questo stupore cullato dal lento procedere del battello, si interrompe alla visione delle imprese di legname che spuntano ogni tanto da qualche radura nelle sponde del fiume.
Senza pormi il problema se stanno operando in maniera legale o no, non è sicuramente uno spettacolo edificante, vedere le "ferite" dell`Amazzonia pronte per essere caricate e trasportate dove qualche avido commerciante lucrerà in maniera pingue vendendole come pregiate (Ma quelle ferite non sono pregi piuttosto "spregi" in nome del denaro!).
Nella zona di Juruti, proseguendo dopo Santarem, le comunità Riberinho stavano bloccando le navi di legname illegale (nei prossimi post ne parlerò).
E a bordo della nave si conosce la gente, si parla, si gioca, si mangia insieme e ci si ritaglia i lunghi momenti passati anche da soli. I miei dedicati alla creatività, sempre con la macchina fotografica pronta, suonando con la mia clavietta "magica", scrivendo poesie ecommenti, leggendo e contemplando i colori trasformati dalle varie luci della giornata (ricordando Monet!).
Anche in questo caso, però, l`armonia dei sensi si interrompe quando mi capita di vedere gettare rifiuti nel fiume da parte di chi ha a due metri il cestino a disposizione! E anche se non fosse a due metri non porta via molto tempo concepire una raccolta dei rifiuti rispettosa del grande fiume! Devo dire che una prassi comune, non c`è sicuramente una cultura dell`ambiente da parte della stragrande maggioranza dei viaggiatori amazzonici.
Dopo tre giorni di navigazione arrivo a Santarem dove dovevo incontrare il "Coletivo Puraqué" e visitare quello che mi avevano detto essere un luogo splendido, Alter do Chão, ma l`incontro con Mercedes del MST ha cambiato i piani e sono stato solo mezza giornata a Santarem, ripartendo il pomeriggio per Juruti (circa 15 ore di viaggio).
Anche a Santarem come a Manaus si può osservare il fenomeno del fiume bicolore, suggestivo come la biodiversità anche delle acque che lo provoca, un mondo speciale al quale dobbiamo tutti qualcosa se è vero che questa parte del mondo è il nostro polmone da preservare se vogliamo continuare a essere una specie non in via di estinzione.

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