venerdì 27 agosto 2010

la traduzione in italiano del progetto generale del centro culturale "Ponto de Cultura GEFEP"

RACCONTARE LA MEMORIA E CANTARE LA STORIA
GLI ABITANTI DI TURANO SCRIVONO LA LORO STORIA


“Non si deve mai sottovalutare il potere
della condivisione dell´esperienza umana”
Paul Thompson, professore di investigazione di sociologia, nel seminario Memoria, Rete e Mutamento sociale, promosso
Dal “Museu da Pessoa e Sesc São Paulo”, nel 2003.


1. PRESENTAZIONE

Il riconoscimento della nostra storia genera identitá, responsabilitá e protagonismo. Chi conosce le cause riconosce il perché delle conseguenze e é capace di identificare le soluzioni e lavorare per quelle. Appropriarsi della storia locale é percepirsi agente di trasformazione sociale.

In questo senso il progetto “Contar Memória, Cantar História” ambisce a contribuire nell´opera di salvataggio e registrazione storica della formazione, occupazione, degli aspetti culturali, sociali, politici e economici delle comunitá del Complesso di Turano, situato nel quartiere di Rio Comprido, a Rio de Janeiro. Rispetto ai presupposti appena descritti, porre in rilievo gli attori sociali, le potenzialitá di ognuno di loro, le problematiche della comunitá e i progetti che ambiscono a determinare uno sviluppo locale.

2. PREMESSA

Turano é un complesso di sei “favelas” e, come succede in diverse altre, non esistono registri attualizzati di queste comunitá. Circa le informazioni sul numero degli abitanti ci sono dati abbastanza controversi. Ci sono registri che indicano un numero di abitanti tra quindici mila e cinquanta mila. Ció spiega, in parte, la disattenzione storica verso le comunitá con bassa rendita, riflettendo il paradigma stabilito socialmente del conflitto tra i territori della cittá e della “favela”.

Oltre agli innumerevoli problemi sofferti quotidianamente, tra gli altri mancanza di servizi igenici, mancanza di acqua, traffico di droga, la “favela” offre manifestazioni culturali cosí importanti quanto quelle giá conosciute da molti, come la “Folia de Reis”. Dove queste feste erano usualmente realizzate? Chi stava dietro quelle realizzazioni? In queste comunitá c´é tutta una storia trascurata e che sta morendo insieme agli abitanti piú vecchi. .













Attraverso questo progetto, “história viva”, prodotto dalle persone e dalle comunitá, si potrá ottenere complementarietá tra le comunitá e articolare una comprensione piú diversificata rispetto alla realtá presa in considerazione. Seguendo una metodologia abbastanza dinamica, per mezzo di gruppi di lavoro intergenerazionali e interviste, si propone di effettuare un processo di incorporazione degli attori emarginati e agenti di trasformazione, in quanto soggetti storici, per una descrizione della memoria delle sue comunitá, mettendo in risalto l´importanza dell´azione collettiva e l´incentivo allo sviluppo locale. L´obbiettivo principale é che quegl´attori escano da quella “invisibilitá sociale” attraverso la condivisione delle loro esperienze, riaffermando la loro capacitá di decidere e partecipare, articulando reti comunitarie che possano cambiare le loro realtá. A livello generale il nucleo centrale di questo progetto si concentra sulla costruzione di una forma piú democratica di pensare e determinare la storia umana, una ricostituzione multilaterale di questa storia, dando una svolta rispetto alla formazione dei protagonisti nei processi di mutamento sociale.

In questo senso, “CONTAR MEMÓRIA, CANTAR HISTORIA – GLI ABITANTI DI TURANO SCRIVONO LA LORO STORIA”, si constituí come un progetto pilota e la scelta di questa comunitá, localizzata in “Grande Tijuca”, si deve alle affinitá con il “Ponto de Cultura Il Suono delle Comunitá” (situato sempre nella zona di Turano) e al desiderio di trasformazione sociale attraverso la traccia della memoria di una comunitá. In questa direzione, la scintilla iniziale per la realizzazione del progetto determina giá una base solida, considerando il riconoscimento del lavoro di questa organizzazione all´interno di tutto il complesso.

La societá (costituitá dal legame tra “SESC RIO e il PONTO DE CULTURA”), per la conduzione del progetto, al di lá delle finalitá giá poste in rilievo, si propone la promozione e lo sviluppo di una identitá “sonora” della comunitá cosí che “Il suono delle Comunitá” si delinei con il suo proprio taglio musicale, cosí importante sotto l´aspetto culturale e socio-educativo e incentivante la formazione e la gestione del patrimonio culturale locale.

La memoria del “Complesso di Turano” sará recuperata in maniera integrata attraverso il lavoro di diversi specialisti professionali nelle diverse discipline di riferimento di cui essi si occupano. Tenendo come prospettiva l´affermazione delle identitá come importante mezzo di apprendimento piú efficace e la percezione del sé come soggetto storico, cerca, ancora, di implementare il progetto nelle scuole come parte di una tappa itinerante perché la storia appresa non sia percepita come storia di fantasia, esclusa dal contesto formativo nel quale si calano gli studenti. Inoltre é prevista anche in quella tappa del lavoro una realizzazione di una produzione musicale per gli abitanti del “Complesso di Turano”, e ancora la elaborazione e pubblicazione di un libro e di un DVD che racconterá tutta l´esperienza vissuta nella realizzazione del progetto.

Parole chiave: Memoria / Storia / Reti / Musica / Manifestazioni Culturali / Educazione / Mutamento Sociale / Sviluppo Locale.








3. OBBIETTIVI GENERALI

Attraverso il riconoscimento e il registro della “Memoria degli abitanti del Complesso di Turano”, incentivare gli attori nell´acquisizione dell´autostima, nel senso di appartenenza alla comunitá e protagonismo in e per essa, contribuendo alla formazione di personalitá, societá e progetti di sviluppo locale .


4. OBBIETTIVI SPECIFICI


Riscattare la storia della formazione del “Complesso di Turano” attraverso la metodologia laboratori intergenerazionali e di interviste individuali;

Promuovere la creazione di progetti di sviluppo locale a partire dalle problematiche locali;

Produrre attraverso video, foto, pubblicazioni e uno spettacolo musicale, la ricchezza della cultura locale;

Organizzare documenti, foto e oggetti alla comunitá e allestire un´esposizione che sará presentata insieme con il musical;

Registrare e sostenere il riscatto delle manifestazioni culturali come, per esempio, “A Folia de Reis” e “O Bloco Carnavalesco, O Cometa”;

Organizzare laboratori (workshops) e esposizioni itineranti per le scuole municipali, statali e del quartiere di “Rio Comprido” come forma di contaminazione del progetto pedagogico (e politico) delle scuole, perché i bambini e i giovani avvertino e valorizzino la propria storia personale, familiare e comunitaria dentro la storia della nostra cittá.

Organizzare laboratori e esposizioni itineranti nelle istituzioni educative e, anche, nelle piazze pubbliche, che possano offrire possibilitá future di aggregazioni per i progetti creati dalla comunitá.

Presentare un musical, che sará scritto a partire dal repertorio degli elementi acquisiti nella prima tappa del progetto, nel circuito dei teatri del SESC, scuole e facultá.

Sintetizzare la metodologia di investigazione utilizzata per il riscatto della memoria locale.



5. METODOLOGIA


La metodologia che sará impiegata in questo progetto consituirá il metodo di sviluppo concentrato in tre tappe differenti:



Tappa I – Laboratori e interviste: investigazione della memoria locale
l Laboratori di integrazione: saranno realizzati laboratori, uno in ogni comunitá, ordinando l´articolazione e lo stimolo alla partecipazione della comunitá (ONG, associazioni, leader locali, ecc.) nel progetto. Questo lavoro sará realizzato per mezzo di incontri settimanali dove sará presentato il progetto e il dibattito sopra temi che hanno come pertinenza le “favelas” e la traiettoria di riscatto storico delle altre comunitá.

l “Essere anziani a Turano: Memoria storica e consapevolezza”, Laboratorio dove si pretende contribuire al superamento delle barriere come preconcetto, riconoscendo le potenzialitá degli abitanti piú vecchi che, in molti casi, rimangono intrappolati dall´interiorizzazione di norme culturali acquisite nel corso degli anni, la valorizzazione della loro storia incentivando la partecipazione sociale e lo scambio con le altre generazioni che convivono nella stessa epoca.

l Laboratori della memoria: il punto centrale sará l´esercizio della memoria come processo teraupetico: “Il senso della memoria”,”Storia, narrativa tradizionale e relazioni di vita”, “Memoria e oblio”, “Dolore e risentimento”.

l Laboratorio del patrimonio immateriale: configurando il concetto antropologico di cultura, questo laboratorio pretende presentare tutto lo sforzo scientifico che coinvolge il patrimonio immateriale cercando di sviluppare, con il gruppo di studio specifico, la costituzione di una lista di beni immateriali concernenti quello specifico habitat.

l Laboratorio della storia tramandata oralmente: l´oggetto é offrire uno studio iniziale sopra i metodi utilizzati nel tipo di ricerca rispetto alla tradizione orale di tramandare la storia. Si vuole mettere in evidenza questo tipo di ricerca come metodologia scientifica con un´ampia bibliografia accademica prodotta nei diversi corsi delle scienze umane, legittimandolo come metodo. E, infine, presentare studi di casi nel quale possiamo determinare la ricostruzione storica del passato a partire dalle molte soggettivitá coinvolte.

l Laboratorio della “identitá sonora”: questo laboratorio lavora per delineare la “identitá sonora” degli abitanti perché lo stimolo musicale metta in azione il processo di manifestazione delle storie della vita, a partire dai ricordi portati a galla dall´infanzia. Attraverso questa espressione di condivisione il gruppo di lavoro condivide i momenti allegri e tristi identificando la storia di un individuo con quella dell´altro, conoscendosi e stabilendo legami affettivi.

I prossimi laboratori intendono, a partire dell´interazione tra le generazioni, stimolare il sentimento di appartenenza a una storia continuamente costruita per quelle, al di lá di un processo che permetta migliori possibilitá di integrazione sociale. É la rottura delle barriere simboliche e la percezione, inclusiva, dei mutamenti socio-culturali che accadono nel corso del tempo.

l Laboratori per lo sviluppo del “capitale sociale” e formazione dei moltiplicatori delle Reti: ha come prospettiva la formazione di aggregazioni e la costruzione congiunta di piani di sviluppo comunitario, attraverso la valorizzazione dei capitali sociali territoriali, per facilitare l´integrazione tra i differenti attori sociali implicati (comunitá, potere pubblico e societá civile), il mutuo assorbimento delle conoscenze, metodologia e lo sviluppo delle potenzialitá dei gruppi locali in una prospettiva di elaborazione e consolidamento dei piani di sviluppo locale.

La principale idea di questa dinamica é offrire la possibilitá agli attori sociali del “Complesso di Turano” di apprendere ad agire attraverso reti sociali e, al di lá di ció, di apprendere a essere protagonisti nella costruzione di altre reti dove perseguire i propri obbiettivi. Il fondamento per attuare questa iniziativa si trova nei benefici sociali e istituzionali per mezzo di un´azione congiunta rispetto a delle azioni isolate che non determinano effetti sostanziali per la societá nel suo insieme.

In questo senso, gli incontri saranno basati sulla esposizione di video, lezioni e dinamiche utilizzando le tematiche del “capitale sociale”, “movimenti sociali e le nuove configurazioni”, “sviluppo emozionale”, “governabilitá comunitaria” (pianificazione per lo sviluppo comunitario”, “ gestione partecipativa” (piano di sviluppo locale), altro ancora.

l Laboratorio “E come si fa?”: in questa attivitá sará sviluppata la metodologia su come scrivere progetti e, a partire dalle necessitá della comunitá poste in agenda dal “capitale sociale e formazione delle reti”, i partecipanti si divideranno in un gruppo, monteranno progetti e faranno .
l Interviste individuali: registrazioni audio e video, con le persone scelte durante gli incontri intergerazionali e che saranno il filo conduttore del musical “La storia di Turano”.

l Tutti gli altri laboratori di questa prima tappa saranno integrati con registrazioni audio, video e produzione fotografica e saranno supportati attraverso un coordinamento generale, si avvarranno di un giornalista che riporterá i risultati dei laboratori e raccoglierá materiali vari della storia dell´occupazione fisica delle comunitá del complesso e delle espressioni culturali e, anche, di recuperare e stimolare composizioni musicali da implementare nel musical.

Tappa II – Laboratori basati sulla Produzione Collaborativa

In questa tappa, tutto ció che si é prodotto durante la ricerca si trasforma nei seguenti prodotti culturali:

l Musical “La storia di Turano” (avrá come filo conduttore la storia dei suoi abitanti piú vecchi);

l Esposizioni di foto, documenti e oggetti degli abitanti;

l DVD istituzionale con il processo di realizzazione della ricerca e il risultato del lavoro (materiale di sostegno perché la metodologia usata possa essere utilizzata in altre aree della cittá).

l Pubblicazione (La relazione della metodologia della ricerca come tecnologia prodotta e il contenuto storico prodotto dagli abitanti di Turano con la finalitá di di diffonderlo nelle scuole attraverso il lavoro degli insegnanti e stimolo per altri investigatori.

PRODUZIONE COLLABORATIVA

l Laboratorio per la divisione dei gruppi di lavoro: gli abitanti che parteciperanno al lavoro nei laboratori saranno invitati a partecipare alla produzione musicale, a quella dei DVD, all´esposizioni fotografiche e alla pubblicazione del libro. Ogni produzione rappresenta la proposta e la finalitá del progetto globale. Le persone saranno indirizzate nei vari gruppi in base alle attitudini e agli interessi personali che sono piú affini ad ogni produzione.

l Laboratori per la produzione del Musical che si avvarranno della partecipazione di musicisti e artisti popolari del Complesso di Turano e degli alunni (musicisti e tecnici) del ‘Ponto de Cultura O Som das Comunidades”; montaggio, scelta delle modalitá tecniche del montaggio e prove.

l Laboratori di montaggio scenografico e creazione dei costumi per il Musical;

l Laboratori per la realizzazioni di allestimenti fotografici, documenti e oggetti acquisiti nel corso della prima tappa;

l Laboratori per la edizione audio e video: sceneggiatura e accompagnamento della produzione dei DVD;

l Laboratori per la produzione esecutiva del Musical;

l Produzione della pubblicazione “Memorie degli abitanti di Turano”;


5. TAPPA III: DIVULGAZIONE DEI PRODOTTI MUSICALI (ESPOSIZIONI, DVD, MUSICAL E PUBBLICAZIONI)


l Presentazione della esposizione e del Musical nelle dieci unitá operativa del SESC di Rio de Janeiro dove é presente un auditorium o un teatro;

l Laboratori per i professori: presentazione dei prodotti culturali nelle scuole comunali, statali e “particolari” nel quartiere di Rio Comprido;

l Laboratori e lezioni sopra il progetto divulgando i prodotti culturali nelle facoltá, piazze pubbliche e nelle differenti istituzioni dove i rappresentati del progetto sono invitati a presentarlo.
























6. BIBLIOGRAFIA

História Falada: Memória, Rede e Mudança Social, Coordenadores Karen Worcman e Jesus Vasquez Pereira – São Paulo: SESC SP: Museu da Pessoa: Imprensa Oficial do Estado de São Paulo, 2006. (Vários Autores)

História de favelas da Grande Tijuca contadas por quem faz parte delas, Projeto Condutores(as) de Memória – Rio de Janeiro, Ibase, Agenda Social Rio 2006.

Quando memória e história se entrelaçam. A trama dos espaços na Grande Tijuca, Org. Alexandre M. Santos, Márcia P. Leite e Nahyda Franca – Rio de Janeiro, Ibase, Junho de 2003.

Memória e Cultura. A importância da memória na formação cultural humana, Org. Danilo Santos de Miranda – São Paulo: Edições SESC SP, 2007.


7. INVESTIMENTO


I TAPPA: RICERCA E RACCOLTA DATI E MATERIALI - REAIS 135.872,00
II TAPPA: MUSICAL, CD E DVD - REAIS 8.999,00

TOT: REAIS 144.871,00

Il centro culturale "Ponto de Cultura GEFEP" per le comunitá del "Complexo de Turano"












Queste sono le foto del centro culturale dove andavo, la signora con i capelli brizzolati é Teresinha la direttrice.
Si stanno ultimando i lavori per la realizzazione di uno studio di registrazione musicale. Prima di andarmene da Rio suoneremo per la inaugurazione.

musicando nella clinica per disagi mentali



Ho anche un video ma purtroppo non posso caricarlo nel blog, eventualmente lo scaricheró su you tube.

artisti on the road



L´esperienza musicale mi ha coinvolto a 360 gradi ( i primi 90 sono i piú goderecci :-) .. ehhhh )

Nel video ci sono alcuni amici che si esibiscono negli autobus di Rio. Il ragazzo con il cappello gigante stile Van Gogh é di Porto Alegre, ha soggiornato nella casa con noi qualche giorno e con lui ho suonato anch´io negli autobus e in svariati luoghi della cittá, non ho potuto fare video mentre suonavo visto che avevo .. le mani occupate sulla ... clavietta (ahah sembra la versione al femminile del "Il clarinetto" ) .. ho fatto peró un video con lui suonando una celebre canzone, cavallo da battaglia nelle nostre esibizioni popolari ! eh tico tico ta eh tico tico ta ... che con le mani ..occupate nella .. clavietta sarebbe potuto essere anche .. eh toco toco qua eh toco toco lá .. ( devo proporla ad Arbore !). Il pagliaccio vive stabilmente nella casa, fa teatro, scrive e lavora in progetti di cultura popolare molto interessanti. La ragazza é l´innamorata del compagno di "ônibus" (quello presente nel secondo video), é spagnola e anche lei svolge attivitá sociale e di cultura popolare.





festa junina con il saggio dei bambini

domenica 22 agosto 2010

musicando

Dopo l´esperienza di Rocinha il destino pazzerello mi ha permesso di vivere qualcosa di tanto importante che, alla vigilia della mia partenza dalla madre patria, non avrei potuto immaginare. Si tratta di qualcosa che mi ha accompagnato tutta la vita, un amore imprescindibile che non tradisce mai, la musica.
Sto facendo attivitá in un "Ponto de Cultura" di un quartiere nella zona nord di Rio, abbastanza vicino al Sambodromo, e gran parte di questa attivitá mi coinvolge come musicista. Ma che é un "Ponto de Cultura" ?
É un progetto che nasce dal programma "Cultura Viva" ( si puó navigare in questi due siti per saperne di piú www.cultura.gov.br/culturaviva/ e ( www.pontodecultura.rj.gov.br/ ) implementato da un grande cantautore e musicista come Gilberto Gil e che ha come obbiettivo principale dare linfa vitale alla cultura popolare coinvolgendo le comunitá ( nelle maggior parte dei casi le "favelas" ), salvaguardando la memoria storica di esse e conseguentemente della loro identitá specifica e offrendo agli abitanti, e in particolare ai giovani, oppurtunitá di inserirsi in progetti di varia natura, musicali, teatrali, artistici, ecc. ( scarico nel blog una traduzione in italiano che ho fatto per loro sul progetto e che porteranno in italia a ottobre in un intercambio culturale, é veramente interessante leggere e sapere di questo progetto ).
Prima di tutto devo ringraziare due persone in particolare che si sono mostrate veramente amiche nei miei confronti, il Prof. Luis e la sua fidanzata Nyeta che lavorano nel "Ponto de Cultura" che vi dicevo.
Luis svolge attivitá di musica-terapia oltre al lavoro nel "Ponto de Cultura", sia in un suo studio privato che in una clinica di persone con disagi mentali. Non solo ho potuto conoscere le sue attivitá ma anche parteciparvi. Nel "Ponto de Cultura" mi sto facendo un notevole bagaglio di esperienza musicale brasiliana, nel centro ci sono tutti i tipi di strumento e i responsabili mi hanno lasciato anche le chiavi quindi posso andare quando mi pare. Tre volte a settimana suoniamo con i vari gruppi dei differenti progetti, un progetto di bossanova, uno di forró, un altro di samba. Suono nelle varie ricorrenze e feste che capitano. Oltre a ció aiuto il professore a dare lezioni ai bambini e suoniamo anche con loro, scaricheró nel blog un video di una festa "Junina", molto tipica in Brasile, nella quale alcuni bambini dei corsi di musica si esibiscono. Il "Ponto de Cultura" peró non é solo musica ma progetti sociali e uno spazio aperto a tutte le realtá. Sto frequentando icontri con un gruppo di sociologia dell´universitá UERJ ( universitá statale di Rio de Janeiro ) che stanno facendo da diversi anni un lavoro di investigazione del "Complexo de Turano" nel quale sono situate sei "Favelas". (anche di questo scarico un allegato nel blog). Ho potuto far visita ad una comunitá solo nei giorni scorsi perché le settimane passate la comunitá é stata conivolta prima dall´avvertimento ´pubblico del governatore di Rio dell´imminente entrate nelle comunitá del complesso da parte della polizia e poi dalle successive operazioni miranti a disarmare i narcotrafficanti ( UPP sono "Unidades de Policía Pacificadora" , le unitá di polizia pacificatrici preparate in queste specifiche operazioni). Nei giorni delle operazioni un blindato stava esattamente parcheggiato davanti al centro dove vado a fare attivitá, dato che il "Ponto de Cultura" si trova esattamente all´inizio di una salita verso una delle comunitá e la strada era piantonata dai differenti nuclei di polizia. Ora la presenza della polizia si é ridotta molto, ma la situazione non é ancora stabilizzata. A Rio spesso si sentono colpi di arma da fuoco che, per chi non ci é abituato, nei primi giorni di permanenza nella cittá possono sembrare innocui petardi. In realtá la struttura morfologica di Rio, costituita da montagne e montagnette ( "morros" ), amplifica gli effetti delle sparatorie ( "tiroteos") udibili anche da molto lontano. Le sparatorie sono tra bande rivale ma anche tra polizia e bande, in alcune comunitá la polizia non riesce ad entrare per la particolare struttura delle "favelas", che permette di nascondersi e proteggersi molto efficacemente.
Ritornando alla mia attivitá ho potuto fare visita allo studio dell´amico Luis e anche alla clinica per disagi mentali, nella quale ho potuto suonare con alcune persone afflitte da questi disagi, come sindrome di down, schizzofrenia, miastenia e altro ancora. La musica puó compiere grande cose anche rispetto a questi disagi e il lavoro di musico-terapeuta é veramente favoloso ( metteró un video della "session" musicale con alcuni ragazzi del centro in cui anch´io partecipo con il mio strumento ormai divenuto "oficial" ossia la clavietta. E con essa, udite udite gente, sono andato a suonare negli autobus con un amico di Porto Alegre, guadagnando anche dei soldi con il quale mi sono ripagato la clavietta e alcune cene !
Insomma tante cose e tanta attivitá e non solo, ci sarebbero molte cose da raccontare ma perora mi limito qui. zevalerinho