domenica 6 febbraio 2011

fortuna sine causa

Io non ti rivoglio fortuna
e non mastico un boccone amaro
lasciandomi ferito
nelle vie del cuore
solo la confusione dei sorrisi
che riempono le infanzie del mondo
potranno lenire le memorie
e ricordarmi chi sono

Ero solo il solito ignoto
abile quanto basta per non apparire
avaro d´un tempo
consumato in segreto
incapace di adottare
la gioia del mondo
Ma ora no, non voglio piú
un futuro sperato in un presente sprecato

Fortuna non ho bisogno di bendarmi
con la devozione dei perdenti
in attesa d´ un giorno forse migliore
sapendo che mi potresti trascurare
non sará un ballo promesso
a cambiare quel giorno alla notte
Ma soltanto i pastrocchi dei bambini
che non aspirano a niente

Soltanto il loro crederti un gioco
o una parola rara
o il nome di un compagno
triste
che si é nascosto nel cantuccio della sala
aspettando un sorriso
una mano
per poter di nuovo riderci sopra












IL MENDICANTE DI IDEE (INNO ALL´INCOERENZA)

A corto di idee
con le rughe feroci dei tempi
persi nei laboratori mentali
non crede piú in quel che dice
e baratta ogni quattro parole
che formino un senso compiuto
per un piatto di strada
riempito a colate d´oro

Troppo viziato
per sapere che fare
troppe distrazioni
per volere lottare
in questa testa ingrassata di niente
porge la mano ad un popolo intero
e si nausea facilmente
rigettando peró sempre con cura
un sorriso quasi intelligente

Cosí é se si compare
nel palcoscenico ad alta definizione
nella moderna finzione
con il tappeto di contanti sbiaditi
srotolato sotto piedi ben curati
e la miseria dei germogli mentali

Cosí va il mendicante sfiorando le idee
ed il fervore degli antichi ideali
rauco di voce indipendente
astemio marcio dei giorni migliori
era il segno irriverente dei tempi
erano occhi aperti a magnifici scorci
era una splendente corona di perle
lanciata ora nel cortile dei porci

Il mendicante borbotta la notte
scaracchiando nei cartoni del sonno
le vicissitudini della sorte
lasciata nella morsa dell´affanno
senza piú un´intuizione irriverente
che vesti la vista dei suoi miraggi
senza piú una voce indipendente
da anteporre ai suoi vantaggi