martedì 4 gennaio 2011

IL GUARDIANO DEL FARO

Con la luce di sempre
con la luce di mai
tu sai con la luce degli occhi
fiochi di sonni perduti
quando le scie del mare
ingrossando le penombre lunari
annunciano le rotte dei giganti
e le tue veglie silenziose
si destano improvvise

Gli occhi scrutano
le onde che si stirano
in poppa
e ora che di poppe
ne vorresti avere due
da infrangerci le tue mani
ti perdi tra le coscie dell´inconscio
e smetti di osservare


Ehh guardiano del faro
non sai da quali immensitá
arrivi il gigante notturno?
E quanti orgasmi ha generato il mondo
per poter formare il flusso marino?
Perché non ti chiedi ora l´impossibile
se le tue veglie noiose si arruffano
alle emozioni perdute?
Perché non rovisti meglio
dentro la tua torre d´avorio?


In una lunga scia di voglie
non consumate
si collassa la notte
e sbiadiscono le stelle
mentre il gigante notturno
si fotte il mare
e le tue mani lisce
rimangono incagliate
al tuo pene!

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