giovedì 20 gennaio 2011

Tsawata




"24 dialogo por la vida", evento del 4 dicembre 2010 nel territorio occupato della comunitá di Tsawata.









Ultimi preparativi per l´assemblea. In basso membri della "Comuna Amazonica" stanno dipingendo uno striscione. http://comunamazonica.blogspot.com/

















Membri della comunitá, alla destra di Valerinho il "Kuraka" della comunitá, poi un membro della CONAIE e del Movimento Giovanile della comunitá. Il sacco che tengo in mano é un arnese del lavoro !








Pausa dei lavori per la costruzione dello spazio assembleare.







Generalmente le donne si radunano con le donne e gli uomini con gli uomini, ma durante i lavori no, tutti partecipano, anche le donne con i neonati in collo, con la tipica imbracatura tipica che si pone intorno al busto.









"Minga" per la costruzione dello spazio assembleare.










Carico di arena per neutralizzare il suolo pantanoso nello spazio assembleare. Il carico sembra leggero ma vi assicuro che era puttosto pesante. Oltre all´arena c´erano molti pietre e lo si portava ad una distanza di 100 mt circa. Valerinho rimembrava i tempi della "Traslochi del sole"!.











Potatura dell´erbaccia e livellatura del suolo con l´arena e le pietre. Valerinho al lavoro.












Una casa in territorio occupata di una persona della comunitá. La comunitá é stanziata sulla vetta della montagna di fronte al territorio in occupazione.













Case in territorio occupato.













Lavori di costruzione della capanna per le assemblee comunitaria in vista dell´evento del 4 di dicembre 2010. "Minga" o lavoro collettivo tra le diverse famigle e/o comunitá.
















Particolare dei lavori
















Entrata al territorio occupato. La strada sterrata é pubblica mentre il territorio appartiene alla gente che sempre hanno lo hanno abitato. Molto vicino alla strada sta situato un fiume e l´annesso ponte per attraversarlo. Il territorio occupato non ha luce elettrica e la notte si organizzano guardie.





























"La terra non si vende Tzawata é sul piede di guerra" e "Con la forza dei nostri antenati Tzawata non si arrende alla lotta per la sua terra"





Ponte che collega la comunitá con il sentiero che porta alla strada provinciale.








































Capanne costruite in territorio occupato.
Area occupata dalla comunitá con le varie capanne adibite alle distinte attivitá della vita comunitaria.
"Difendo il territorio e l´ambiente, fuori la miniera Tzawata é presente"





















Alloggio di Valerinho in territorio occupato.





La comunitá di Tzawata di origine Kichwa é situata nella provincia di Napo, nel territorio del comune di Capriccio, a circa un´ora di bus da Puyo.
Stanziata sulla sommitá di una montagna in appena 2 ettari di terra, 240 persone, circa 27 famigle,vivono delle attivitá tradizionali di sussistenza, coltivazione e pesca in particolare, seguendo le orme dei propri antenati in particolare per il rispetto della natura considerata sacra.
La comunitá professa la religione cattolica e tutti si sposano con rito cattolico.
La comunitá rivendica da 1 anno circa, diritti ancestrali sopra la terra stanziata nella valle sottostante la montagna, delimitata dal fiume Ansu, circa 627 ettari che sono stati indebitamente concessi a due imprese che si sono succedute, la Hunton che sfruttava il suolo per alimentare il mercato di prodotti agricoli (per 3 anni) e la Merendon che, succeduta alla Hunton, é un´impresa di sfruttamento minerario (7 anni). Il territorio in questione é sfruttato per l´oro. Se la prima, naturalmente, non determinava inquinamento e devastazione come l´attivitá dell´impresa canadese, generava altri tipi di problema relativi ai diritti di proprietá sul suolo (entrambe le aziende non sono mai stati provviste di scritture legali per lo sfruttamento di esso) e alla mancanza di protezione sindacale dei lavoratori (i lavoratori della miniera non erano assicurati e guadagnavano una miseria 180 dollari al mese).
La comunitá di Tzawata decise l´anno passato attraverso un´Assemblea di occupare la "finca" di Carlos Sevilla (anticamente il proprietario di questi luoghi, o meglio, colui che si avveleva del diritto di esercitare il ruolo di padrone anche, come il Kuraka mi ha spiegato, anche di tenere come schiavi gli antenati di questa gente).
Anteriormente in questi luoghi si coltivava platano, yuca e mais, i prodotti tipici della alimentazione locale. Con l´arrivo delle aziende sopra citate la situazione peggioró notevolmente. Alle prime resistenze indigene incominciarano a bruciare case e distruggere le coltivazioni per cambiare la destinazione economica di queste terre e devastare il suolo con miniere a cielo aperto. Cosí gli abitanti di Tsawata iniziarono a trasferirsi lá in occupazione. Naturalmente ció generó tensioni in particolare, quando arrivo la Merendon con le autoritá locali, che, per non sbagliarsi, si sono schierate con la impresa canadiense, abile a amicarsi i favori di alcuni esponenti politici locali.
In particolare ci sono stati durante questo primo anno di resistenza tre momenti di tensioni distinte, due tra la comunitá e dirigenti della Merendon scortati da un nutrito battaglione di polizia che voleva intervenire per mandare via la gente della comunitá e i compagni delle altre comunitá dell´Ecuador intervenuti in solidarietá. L´altro una sospetta entrata di un battaglione di militare alla fine di novembre 2010.
Tutte le federazioni indigene ecuadoriane appoggiano la lotta della comunitá di Tzawata, aiutando con risorse economiche, alimenti e altro ancora.
La procura legale é affidata a Manuel Morrocho, avvocato della Conaie e Manuel Paredes, avvocato locale, naturalmente con l´appoggio delle federazioni indigene locali come la Conakino della provincia di Napo e un ruolo importante della "Comune Amazonica", che sta costantemente a fianco della comunitá. La "Comune Amazonica" é una organizzazione di giovani delle province amazoniche ecuadoriane con sede in Quito e hanno preparato, insieme all´ufficio legale della Conaie, una denuncia formale contro le autoritá pubbliche e la Merendon, in quanto i 627 ettari non potevano essere venduti, appunto, perché la Merendon non aveva nessuna scrittura legale in suo possesso e la proprietá originaria é della comunitá.
In una breve sintesi Manuel Paredes viene a sapere che la compagnia Merendon avrebbe venduto i diritti di proprietá sulla terra alla "Secreteria del Pueblo" (come giá avevo scritto
nell´altro report su Tzawata), organo pubblico, scavalcando le rivendicazioni ancestrali indigene. La terra sarebbe diventata pubblica, ció giustificherebbe qualsiasi tipo di compravendita che fosse stata instaurata con l´istituzione preposta alla sua gestione. Naturalmente le autoritá si oppongono alla lotta della comunitá in quanto non giustificata con la legittima appartenenza formale di quei diritti. Insomma i diritti ancestrali sulla terra della comunitá indigena sarebbero inesistenti per la mancanza di una carta legale mentre quella della Merendon pienamente legittimati malgrado la mancanza di una scrittura legale!
La "Secretaria del Pueblo" vorrebbe vendere la terra a 650 dollari per ettaro!
La lotta legale é in pieno svolgimento, una lotta che va al di lá del valore fondamentale della giustizia. C´é la necessitá di salvaguardare una terra che era stata contaminata in maniera pesante dalle attivitá di estrazione mineraria. L´ingegnere Zurita é l´intermediario della compravendita tra la compagnia canadese e le autoritá pubbliche (l´ingegnere vive in Capriccio!).

La comunitá necessita di strutture e attrezzature e progetti di finanziamento per sviluppare un turismo ecologico, in un luogo veramente splendido dove si potrebbero organizzare decisamente molte attivitá a contatto con la natura.
Alcuni vecchi non parlano il castigliano mentre, alcuni bambini non parlano quasi il Kichwa, segno dei tempi che peró queste comunitá non trascurano, specialmente in relazione alla legge che protegge l´educazione bilingue. C´e´una scuola nella comunitá per i cicli di studio primari.
Non c´é una struttura sanitaria (pronto soccorso, ospedale o altro), né un medico che possa attendere le esigenze delle persone.
A differenza di altre comunitá, il lavoro é collettivo, i prodotti della terra si raccolgono e si vendono non individualmente, i introiti che si generano determinano una cassa comune e spesi secondo i bisogni della comunitá. Gli introiti sono molto pochi, il mais (un quintale di mais si vende a 7 dollari e si puó produrre circa 150 quintali di mais all´anno). Un altro introito é rappresentato dall´attivitá di pulizia che la gente della comunitá fa in alcuni terreni privati fuori dalla comunitá, un´attivitá che puó fruttare 80 dollari (possono essere tra le 20 e le persone che puliscono per quella cifra).e dai terreni occupati o da rare attivitá come operaio o quant´altro quando si fanno opere di costruzione pubblica. Lavori temporanei L´attivitá artigianale si é fermata per causa dell´occupazione che assorbe molto tempo e energie. Infine l´oro presente nelle acque, estratto peró senza inquinamento ma con una "batéia" nei fiumicciatoli del territorio (l´estrazione é molto ridotta, l´oro si vende poi ad un massimo di 35 dollari il grammo)
Nel territorio occupato (100 ettari circa) non cresce piú niente per l´inquinamento del suolo e ilo dissesto del territorio (una piccola laguna é scomparsa per l´esigenza di acqua della impresa).
Mentre si occupa si cerca di riforestare con alberi come lo "Yutus" (non é buono per le capanne), di tamburo (riconoscibile per i fiori gialli e adatto per costruire), il chundio (anch´esso adatto) e il cedro, ottimo per la solidezza che tiene.
L´idea della comunitá e fare anche un progetto di villaggio turistico ecologico, attraverso una ventina di capanne lungo le rive del fiume e una serie di attivitá che permettano di conoscere e consolidare i valori della conservazione della natura.
Il medesimo progetto era stato elaborato dal sindaco di Capricio, che, per giustificare
l´appropriazione indebita della terra, dice che un progetto di salvaguardia ambientale é molto importante anche se proprio durante la sua giunta sono stati concessi alla Merendon tutte le prerogative per devastare l´ambiente.
Naturalmente il municipio nega qualsiasi aiuto alla comunitá mentre il sindaco del vicino municipio di Santa Clara, che precedentemente era stato sindaco anche di Capriccio, solidarizza con la lotta appoggiandola con azioni concrete nei confronti di Tzawata, dando aiuti materiali (in particolare, in piú di un occasione mette a disposizione della comunitá, mezzi di trasporto fondamentali per le persone che lá abitano e tecnici.
La gente di capriccio non solidarizza con la comunitá, anzi, c´é una ostilitá che nasce dalla visioni di opportunitá che questa gente crede di ottenere con lo sfruttamento minerario.
Quando passano eventi di tensione la solidarietá delle altre comunitá e´sempre immediata. Conakino racchiude 140 comunitá differenti, quando succedono avvenimenti come sopra, ogni comunitá manda 5 persone nei luoghi dove c´é bisogno. La comunitá di Sarayaku é venuta qua per una "minga" e costruire uno spazio comune dove svolgere assemblee o alto.
Il processo di consolidamento solidario tra le comunitá e´una prerogativa fondamentale per la continuazione della lotta.
L´organizzazione dell´accampamento si é fatta piú efficace con i gruppi organizzati per temi, la sicurezza, la produttivitá e altro ancora.
La sicurezza prevede ronde di guardia dal calare del sole al suo sorgere.
Non sono intervenute fino ad ora molte organizzazioni straniere in difesa della comunitá di tzawata, un´attivista inglese, delegata della Conaie, una ragazza estatunitense, anch´essa delegata per la Conaie.
La lotta continua e Tsawata resiste, vuole dare un futuro di prosperitá a queste terre e lo si puó fare solo facendole vivere. Come non dargli ragione?

































































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