domenica 9 gennaio 2011

Sarayaku

Ritorno da Sarayaku a Shell/Puyo in "avioneta".
Trasporto della legna sui pendii della selva, anche Valerinho si é cimentato nello "schiantaschiena!" in un dia di pioggia battente!



"Avioneta", non siamo ai tempi dei fratelli Wright o di Santos-Dumont, anche se questo non é un biplano, ma in questa comunitá l´utilizzo di questi piccoli aerei é un servizio fondamentale in specialmodo per le emergenze, visto che non ci sono strade percorribili che collegano alla piú prossima cittá di Puyo.



Uno dei ponti che collega le due sponde del territorio di Sarayaku attraversato dal fiume "Borbonazo".




Atterraggio del "boeing!" nella pista ecologica dell´aeroporto di Sarayaku.






Uno degli splendidi scenari del territorio, protetto dalla lotta di queste comunitá e dalla loro filosofia che si sintetizza con l´armonia con la madre terra.





La domenica di "processione" e non come quella di De André "Delle Salme", ma quella dei vivi e vegeti. Ci si sposta di capanna in capanna a ritmo di "chicha" o distillato di yuca, conversando, suonando, cantando o semplicemente riposando. In questo frangente era in svolgimento una "session" di musica cumbia.







La natura splendida del luogo e la mia mitica clavietta ispirano un´artista eclettico del luogo. Oltre a suonare la chitarra e cantare, incidendo anche un CD, é un fotografo brillante. Con la clavietta deve ancora prendere dimestichezza!!








Monumento alla musica. (sembra quasi la settimana enigmistica!). Una "cabaña" nel mezzo del villaggio con una finta tastiera attaccata al muro. Geniale!









Particolare della comunitá con le case tipiche del luogo e i bambini che giocano felici.











Le case sono tutte costruite elevate dal suolo.











Pannello fotovoltaico che garantisce un consumo minimo di energia.

Ogni casa é dotata di un pannello che eroga 0,25 kw. Molte case si trovano senza energia per

l´usura dei pannelli ormai arrivato alla fine del loro ciclo di vita.













Il cyber dove é possibile usare internet con una connessione molto lenta e costosa. Dietro una parabola per garantire le comunicazioni con il mondo esterno.











Gli edifici della scuola primaria.















L´impianto fotovoltaico della clinica-ospedaliera ormai da molto tempo non funzionante.

L´impianto ha giá quasi 20 anni e necessita che vengano cambiati pannelli e batterie.















I due letti presenti nella clinica.














I pochi strumenti della clinica a disposizione del dottore. Sicuramente ci si puó pesare!


















Altro particolare della carenza delle strutture nella clinica.


















I pochi prodotti da controllare, per tipologie e per data di scadenza.


















Il dottore attende il secretario della comunitá, che per fortuna aveva solo un arrossamento ad un occhio. Ció non ha necessitato il viaggio a Puyo per farsi curare.






















Altro particolare della clinica.





















Le batterie del sistema fotovoltaico ormai non funzionanti da circa due anni.





















Nel particolare si vede lo stato di usura dei pannelli ormai irrimediabilmente bruciati.






















La stanza del dottore! Incredibile ma vero, un dottore dello Stato che deve ogni mattina stendere il materasso perché non prenda umiditá. Non ha armadio nella sua camera, un televisore di "prima generazione" con la quale al massimo, se hai fortuna a spostare bene l´antenna, vedi due o tre canali. Il suo reddito mensile si aggira a 300 dollari.

























I pochi medicinali a disposizione.


























Il bagno del dottore.


























La cucina del dottore.




























Il dottore chiede un finanziamento per comprare batterie di dimenzioni piú contenute rispetto a quelle dell´altro impianto, come queste che si vedono nella foto e funzionano per generare energia per internet e le comunicazioni.



























Un bambino "albino" della comunitá. Durante il viaggio é stato esilerante il suo equilibrismo mentre dormiva. Naturalmente sotto sorveglianza!




























Particolare del viaggio in "canoa-motor" con la gente della comunitá. Il bambino era giá in fase di dormiveglia.































"canoa-motor" viaggio per il Rio Borbolazo, quasi 5 ore di attraversata per raggiungere la comunitá.





























Due tronchi piccoli di legno posti di traverso alla canoa prima dell´inizio del viaggio per fare accomodare Valerinho !

































Preparazione per la traversata!
































Il fiume in secca destava qualche preoccupazione, ma la pioggia dei due giorni antecedenti ha permesso di partire. I bagagli sono stati rigorosamente avvolti in sacchi di plastica nel malaugurato caso che una pioggia battente ci cogliesse impreparati durante il viaggio.


































Il tipo con la maglia rossa ha appena scelto i pezzi di legno migliori per farmi sedere nel migliore dei modi!




































La canoa era ben carica oltre a trasportare 10 persone!



































Arrivo in taxi al "porticciuolo" via autostrada del "sole", di sole molto ..























Dopo la conoscenza della comunitá di Rio Salomé e l´Assemblea della CONFENIAE, mi sono recato, a metá novembre, nella comunitá di Sarayacu, nella selva orientale ecuadoriana.

Il territorio di Sarayaku si estende su una superficie di 137 mila ettari nella provincia di Pastaza , comprende 5 comunitá principali nelle quali vivono circa 1200 persone che hanno come punto di riferimento il kuraka della propria comunitá. Tutte le comunitá sono di etnia Kichwa.

Si puó raggiungere via fiume (rio Borbolazo) o via aerea, non sono presenti collegamenti stradali che permettano il transito con i veicoli. I mezzi utilizzati piú frequentemente, perció, sono la "canoa-motore", un imbarcazione di legno mossa da un motore a scafo e ,meno frequentemente, un "avioneta", piccoli aerei turistici che compiono la rotta da Shell, localitá prossima a Puyo, verso alcune comunitá nella selva.

Le 5 comunitá che comprendono il territorio sono Molino, Pista-centro, Shiwacocha, Calicali e Shontaku. Esse non sono collegate con strade o persorsi tracciati, buona parte dei percorsi per raggiungere una comunitá, sono piccoli sentieri o anche le tracce lasciate nella selva dagli abitanti che chiaramente conoscono bene il territorio.

Il territorio é suddiviso in zone, esiste una zona sacra lasciata completamente vergine dove non é autorizzato l´ingresso (solo in rare circostanze), dove la fauna é molto ricca anche di animali pericolosi e/o in via d´estinzione. Un´altra zona é quella di caccia, dove é autorizzato cacciare anche se con dei limiti stabiliti dalla comunitá. Una zona di recupero, per mantenere inalterato

l´ecosistema e un´ultima zona dove é possibile costruire, ossia di insediamento delle persone della comunitá.

La comunitá di Sarayacu inizia a costituirsi come entitá pubblica nel 1980, in particolare con la creazione delle CTI (circoscrizioni territoriali indigene), intuendo l´importanza di organizzarsi in un ente e conoscere i meccanismi che strutturano lo Stato. Il primo presidente della comunitá fu Raul Viterio, in un momento storico in cui l´ondata neoliberista internazionale stava producendo un´accelerazione generale allo sfruttamento selvaggio delle risorse, imponendo una forte organizzazione mirante a resistere contro le devastazioni ambientali imminenti.
La comunitá ha personalitá giuridica ed é organizzata in un´Assemblea Generale, che é, per cosí dire, l´organo supremo decisionale per tutti gli aspetti che riguardano il vivere comune. Un ufficio amministrativo che trova il suo vertice in un Presidente eletto ogni 2 anni dall´Assemblea.

Il Presidente risponde a dei criteri minimi di eleggibilitá, aver compiuto la maggiore etá di 18 anni (anche se nella prassi questa etá é considerata molto giovane per poter amministrare la comunitá, generalmente sono eletti presidenti le persone che giá sono almeno trentenni ) e che abbia dimostrato capacitá e diligenza nella difesa della propria comunitá oltre, naturalmente, ad essere un abitante natio della comunitá.

La funzione principale del Presidente é quella di ricercare finanziamenti, gestire le risorse collettive e attuare disposizioni generali. L´esecuzione dei suoi atti, in specialmodo riguardanti entrate e uscite di denaro ma anche approvazioni di regole e atti amministrativi, sono soggette

all´approvazione della comunitá in seduta assembleare.

L´ufficio amministrativo é composto, poi, da una Giunta che supporta l´attivitá del Presidente.

La Giunta é composta da (oltre al Presidente) un Vice-Presidente, i 5 Kuraka delle comunitá, un dirigente delle comunicazioni, un dirigente della salute, uno del territorio, uno dello sviluppo comunitario, un delle relazioni esterne, uno degli anziani, uno delle donne, uno dei giovani, uno della sicurezza e un secretario che lavora con ogni componente della Giunta per mettere a verbale tutti gli atti amministrativi e dare supporto nelle varie circostanze.

Oltre all´ufficio amministrativo (o centrale), gli organi che compongono la comunitá sono una "Tenencia" (organo giurisdizionale) che applica le norme costitutite dall´ufficio centrale (che funge quindi anche da organo legislativo anche se, ribadendo il concetto, é l´Assemblea Generale che deve approvare le norme). Un amministratore che si occupa della contabilitá generale, mantiene relazioni con le banche anche se non é autorizzata a firmare nessun tipo di atti (facoltá riservata solamente al Presidente, responsabile legale della comunitá), anche se é l´unico insieme al Presidente a conoscere i numeri di conto corrente della comunitá. L´amministratore lavora prevalentemente in Puyo dove é situato un piccolo ufficio della comunitá, non é soggetto a elezione ma a criteri di valutazione rispetto ai meriti mostrati e percepisce un piccolo stipendio erogata dalla comunitá. Infine, un ufficio legale che peró é situato in Quito ed é composto da un solo avvocato. Naturalmente l´ufficio legale risponde a tutti i contenziosi che si aprono con soggetti al di fuori della comunitá.

Il Presidente e il Secretario percepiscono un piccolo stipendio mentre i dirigenti solo raramente percepiscono una remunerazione quando vengono implementati progetti che determinano introiti.

Generalmente la comunitá non ha introiti da imposta dei propri abitanti o da vendita di prodotti o quant´altro. La condizione economica difficile impedisce di assicurare un´entrata comunitaria e la mancanza di strade percorribili di vendere i prodotti coltivati nel territorio.

Solo in varie circostanze si vende prodotti della terra o artigianali e in alcune circostanze eccezionali si determina un prelievo per obbiettivi generali.

I progetti che sono soggetti a ricevere finanziamenti pubblici, vengono mandati ai vari dipartimenti governativi dello Stato ecuadoriano per essere visionati, discussi e approvati.

I progetti vengono determinati dai dirigenti insieme ai tecnici delle federazioni indigene, prima di essere mandati agli uffici statali ecuadoriani.

Nella comunitá sono insediati maestri e un dottore stipendiati dallo stato (possono ricevere un massimo di 300 dollari al mese, come nel caso del dottore), mancano tavoli, sedie, materiale didattico e quant´altro mentre l´ospedale é praticamente inutilizzabile.

Lo Stato ecuadoriano no dá quasi nessun contributo o sussidio alla comunitá, si riserva solo di mandare viveri in scatola, riso e poco altro, in particolare solo ai bamibni del scuole mentre é completamente carente per gli studenti del collegio.

Alcune introiti arrivano da organismi internazionali (Ong, movimenti sociali istituzioni) ma la politica di Correa mira ad allontanarli, negli ultimi anni sempre piú organizzazioni sono state costrette ad non operare piú nel territorio ecuadoriano.

Attualmente la unica organizzazione che sta dando contributi alla comunitá é la ONG americana "Pachamama", per un ammontare di 25000 dollari annuali, con l´obbiettivo di finanziare una parte delle spese amministrative, in particolare i contributi ricevuti hanno permesso di mantenere i voli di emergenza che lo Stato in piú di un´occasione ha tolto per la morositá degli abitanti della comunitá rispetto all´assicurazione sociale.

Ci sono alcune organizzazione che pur non dando contributi assicurano un appoggio sul piano politico come l´organizzazione basca "Sarsa, Solidariedad", una tedesca "Allianza Verde" e una statunitense "Amazon watch".

Le relazioni con le altre comunitá indigene ecuadoriane sono frequenti e determinano molti "Minga", in particolare tra le piú implicate in devastazioni ambientali come quelle della provincia di Coca, di Esmeraldas e al confine con il Perú, dove giá da anni, oltre a produrre inquinamento di ogni genere, si riforesta con eucalipto e pino. Generalmente é il Presidente della comunitá che si occupa delle relazioni con le altre comunitá.

A livello nazionale ci sono movimenti studenteschi che appoggiano la lotta indigena come "Acción Ecolóliga" che era legata ad un ONG, successivamente dissolta dall´attuale governo Correa.

A livello istituzionale non ci sono partiti considerati rappresentativi. Precedentemente l´unico era il partito "Pachacuti", di origine indigena, presto considerato moderato rispetto alle condizioni di rivendicazione indigena.

Molti esponenti politici si recano alla comunitá in periodo di campagna elettorale promettendo molto ma mantenendo, successivamente, molto poco. In particolare dopo le elezioni del 2008 la condizione della comunitá di Sarayaku é peggiorata. Il governo Correa ha firmato accordi con 5 multinazionali, tra cui una cinese molto potente e la nostra AGIP, per lo sfruttamento del petrolio nel territorio di Sarayaku senza chiaramente interpellare la gente che lá vive.

L´appello ufficiale mandato dalla comunitá di Sarayaku alla Corte Interamericana per i Diritti dell´Uomo ha determinato la condanna contro lo stato ecuadoriano con l´obbligo, da parte di quest´ultimo, di bonificare il territorio dai 140 quintali di dinamite che dovevano servire a installare la trivella per l´estrazione del petrolio.

La comunitá sta quindi aspettando che lo stato compia la risoluzione della corte, ma in realtá

l´attegiamento non lascia intravedere che voglia mollare. Infatti ci sono stati casi di entrate sospette dentro il territorio con un incidente verificatosi lo scorso maggio

(vedere http://www.sarayaku.com/ ) ed é documentato che si stanno facendo rilevamenti satellitari per cercare un ingresso piú sicuro, come nel caso della comunitá "Curarai" (Nel territorio di Sarayaku sono organizzate guardie da parte di tutte e cinque le comunitá).

In sintesi lo Stato negli ultimi anni ha accelerato lo smantellamento delle ONG e delle organizzazioni in ambito sociale per evitare che arrivino aiuti alle comunitá, non eroga finanziamenti alle comunitá indigene, in particolare quelle situate dove sono presenti miniere e petrolio, sta siglando accordi con imprese straniere per lo sfruttamento delle risorse e si parla anche, sebbene in maniera molto "soft", di riconvertire la moneta, da dollaro a Sucre.


La comunitá é dotata di internet, con un progetto che si é implementato grazie alla collaborazione tra l´universitá di Lleida in Catalogna e quella di Cuenca in Ecuador che tra il 2002 e il 2006 finanzió anche la formazione dei professori e maestri che dovevano lavorare nella comunitá di Sarayaku. Le comunicazioni sono garantite da un supporto alimentato con pannelli fotovoltaici.

I finanziamenti sono cessati e il costo di internet, che si avvale della tecnologia satellitare, per la comunitá é piuttosto elevato, 600 dollari al mese. Internet e la comunicazione é evidentemente fondamentale considerato l´isolamento della comunitá nella selva.

Il fotovoltaico é il sistema usato dalla comunitá per generare energia, ogni casa ha un pannello che puó erogare 0,25 kw, in grado di soddisfare le esigenze basiche delle famiglie.

Il problema maggiore é la manutenzione e il rinnovamento dei pannelli che chiaramente comportano un costo elevato rispetto al reddito medio percepito.

In particolare la struttura che soffre maggiormente dei problemi energetici é la clinica ospedaliera che ormai é ridotta ad un presidio in grado di attendere solo patologie molto lievi.

Tutte le emergenze devono essere trattate in altro luogo implicando le difficoltá del trasporto.

E´ dotato di attrezzature minime odontoiatriche, anche se da manutentarle, pediatriche, due letti per degenti, una scorta molto scarsa di medicinali, la stanza del medico (senza armadi e con molta umiditá tanto che il dottore é costretto a alzare il materasso dove dormo tutte le mattine dopo che si alza dal letto).

L´impianto fotovoltaico non funziona, i pannelli sono ormai vecchi (circa 20 anni) e cosí anche le batterie (il dottore richiede che vengano installate batterie anche piú piccole, quelle che durano 5 anni, ma che hanno un costo minore).

In questo momento c´é un progetto per spostare la clinica ospedaliera in altro luogo, perché si é scoperto che il sito dove é costruita non attiene alla norme di edificabilitá. Il nuovo progetto peró non prevede un investimento nel rinnovamento del fotovoltaico per mancanza di fondi.

Necessitano progetti e finanziamenti per assicurare una clinica che possa trattare, almeno, le patologie piú comuni e fondamentali.

Rispetto al programma educativo si sta continuando a consolidare il progetto bilingue, assicurando la protezione dell´idioma originale e implementando ai programmi statali, una pianificazione concentrata anche sul mantenimento delle tradizioni e della cultura ancestrale.

Sono presenti nel territorio una scuola primaria e secondaria mentre per la universitá ci si deve spostare nelle cittá.

Le case degli abitanti sono quasi escusivamente in legno, utilizzando il cedro in particolare, perché piú adatto e piú veloce a ricrescere. Naturalmente si provvede ad una pianificazione rigorosa, considerando i tempi di ricrescita di questo albero che si aggirano a 10 anni. Ció per mantenere sempre inalterato l´ecosistema. Il finanziamento per la casa di ogni famiglia in Ecuador é teoricamente a carico dello Stato. Nelle case non esistono quasi elettrodomestici.

Esiste anche un istituto di credito in fase sperimentale per piccoli prestiti da erogare alle famiglie della comunitá. In questo momento tre addetti stanno facendo formazione per apprendere il funzionamento creditizio, come devono essere calcolati gli interessi, i ratei e via dicendo.

Un´immancabile missione nella piazza centrale con la chiesa e l´annessa parrocchia e nella medesima piazza sono situati l´ufficio amministrativo e l´edificio principale di incontro della comunitá. Un luogo dove vengono celebrate anche le veglie per i morti, che nella tradizione locale non manifestano un sentimento drammatico. Ci si raduna come continuando la vita normale, giocando, bevendo "Chicha" e conversando, ció anche per distrarre i familiari dalla mancanza del proprio caro.

La piazza centrale é adibita anche a campo sportivo, completamente in terra rossa.

L´alimentazione tipica prevede l´utilizzo di yuca, di platano fritto, riso, carne di bue, di pollo e pesce come il "tilapia" che si cucina dentro una foglia molto grande di "bijao" o di "achira" (il "matio").

La domenica usa far visita alle case in una sorte di processione di casa in casa bevendo tutto il giorno "chicha" (distillato di yuca ma anche di avena) che ti viene offerta dalla padrona della casa mentre si parla generalmente gli uomini con gli uomini e le donne con le donne. Ció provoca a fine giornata vistosi sbandamenti!

In realtá la bevanda non é molto alcolica, diciamo un poco meno del vino, ma bevendola in continuazione produce i suoi buoni effetti!

La musica tradizionale é il Cumbia che si suona molto con una specie di flautina di cui non ricordo il nome e che usa scale pentatoniche. Anch´io mi sono cimentato con la mia clavietta a suonare un pó di musica della comunitá insieme agli artisti locali.
Il ritorno a Puyo ho preso la mitica "avioneta", la prima volta che prendevo un volo turistico, decisamente un´altra cosa, il panorama dall´alto lo si puó gustare in tutt´altra maniera che dai limitati obló dei normali aerei che siamo abituati a prendere.



L´esperienza di Sarayaku é una maniera di vivere il mondo in una dimensione che non perda il suo centro con la Madre Terra, un´attenzione particolare a tutto ció che é vita. Il rispetto per essa é l´idea che si puó cercare un compromesso con il progresso solo per quegli ambiti sociali che consolidano l´appartenenza al genere umano, come la comunicazione, in un posto cosí isolato si puó parlare con tutto il mondo, o come la solidarietá, con l´esigenza di modernizzare il sistema di salute benché le risorse siano poche, o come anche di sentimento sociale, il sentirsi parte di una comunitá di individui e non un individuo nella comunitá.

Il mio sentimento si unisce alle aspirazioni di lotta che queste persone hanno, per non sentire che tutto intorno la natura perda il suo respiro e cada in un affanno pesante e inconciliabile con le necessitá di tutti quelli che vivono questo pianeta, che siano uomini o donne, pantere o caimani, giraffe o gabbiani, cani o gatti. La vita é innanzitutto la sua salvaguardia, la salvaguardia di tutto ció che é vita e non necessita degli esseri umani per nascere.

Sarayaku come il MST, come le comunitá Quilombola, Riberinho, Caboclo, de Frontera come gli zapatisti nel Chiapas e tutte le altre comunitá del piccoli pianeta terra preoccupate per l´avvenire di questo mondo lasciato agli affaristi senza scrupoli dei piani alti di "WORLD street", indaffarati ad accumulare ingordigia e prestigio con le loro camice ben stirate e le cravatte d´oro che si stringono al collo.

Dobbiamo in qualche modo uscire dalla nostra apatia iper-consumista e sapere che il profumo dei mille colori che la vita risveglia in ogni momento, possono rapidamente sbiadire e imputridire, sotto l´effetto malsano dei profitti. Bisogna riconquistare la fiducia in un modello di vita "all´aria aperta" ed evitare di chiudere sempre piú il mondo in una gabbia di ferro e cemento, abituati ormai ad una vita "índoor" dall´alba fino all´alba successiva.

Bisogna conoscere le realtá del mondo, viverle e compartirle per sapere che c´é una speranza, che ci sono milioni di persone che la pensano nella stessa maniera, la prioritá é salvare la vita di qualsiasi natura essa si presenti.

A Sarayaku vive una speranza, un sogno come del resto a Tzawata, nella comune di Salango, nella comunitá di Rio Salomé, isole dove ho avuto la fortuna di "sbarcare" con la nave dell´utopia, per contribuire a lasciare intatti quei tesori sommersi che illuminano tutto intorno i fondali

dell´esistenza. Meravigliosa esistenza che non ha bisogno di molto progresso per rendersi tale, ma soltanto la cura di un padre o di una madre per un figlio indifeso.

Andiamo avanti senza scordare!














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